Bilancio UE 2021-27: le Regioni contro i tagli alla politica di coesione

|Studi e Opinioni|20 febbraio 2020

Assemblea generale della CRPMCentralità della Politica di coesione, più investimenti in blue economy, un Just Transition Fund che tuteli le regioni. Sono alcuni dei principali fattori che, secondo la Conferenza delle regioni periferiche e marittime (CRPM), potranno garantire una crescita sostenibile, equilibrata e duratura. Ce ne parla Davide Strangis, Executive Director dei Programmi UE della CRPM.

Bilancio UE 2021-27: senza accordo niente finanziamenti a priorita’ europee

Fondata negli anni ‘70, la CRPM è un organismo che rappresenta 150 regioni di paesi UE ed extra-UE, incluse diverse regioni italiane. Divisa in sei commissioni geografiche (tra cui una sul Mediterraneo) la CRPM - oltre a sviluppare progetti di cooperazione connessi alle principali politiche di sviluppo territoriale sostenibile nell’ambito dei principali programmi UE - ha l'obiettivo di tutelare gli interessi delle sue Regioni, con attività di advocacy e di studio. 

Un ruolo che in questi mesi è particolarmente rilevante, dato l'avvicinarsi della nuova fase di programmazione settennale europea che avrà, inevitabilmente, grandi ripercussioni anche sulle Regioni.

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Il futuro dell’UE dipende anche dal ruolo delle Regioni nella nuova programmazione

Tra meno di un anno entreremo nel nuovo settennato europeo, con un nuovo bilancio pluriennale, nuove priorità (su tutte il Green Deal) e strumenti operativi in parte rinnovati. Uno scenario caratterizzato da molteplici novità e grandi sfide che coinvolgeranno tutti i territori europei.

In tale contesto la definizione del ruolo che avranno le Regioni non è un fattore secondario. Da questo, infatti, dipenderà come saranno gestiti i fondi UE, quale sarà il coinvolgimento dei territori nell'attuazione del Green deal o della politica di vicinato.

Una partita importante da giocare e su cui la CRPM è intervenuta con il Manifesto politico approvato a Palermo lo scorso ottobre (“Le regioni al centro di una nuova Unione Europea”), in cui viene indicata quale dovrebbe essere - secondo le sue 150 Regioni - la strada da percorrere nei prossimi anni. 

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