Aree di crisi industriale: cosa prevede la riforma delle agevolazioni

|Novità|20 gennaio 2020

Aree crisi industriale - Photo credit: Foto di Michael Gaida da PixabayPubblicata la circolare che dà attuazione alla riforma della legge 181 del 1989 per le aree di crisi industriale, prevista dalla legge di conversione del decreto Crescita. Ecco i nuovi criteri e le modalità di concessione delle agevolazioni per le imprese.

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La riforma semplifica le procedure con le quali le imprese potranno richiedere e ottenere le agevolazioni per gli interventi di riconversione e riqualificazione.

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Le agevolazioni per le aree di crisi industriale

La legge n. 181 del 15 maggio 1989 sostiene programmi di investimento per lo sviluppo imprenditoriale e la salvaguardia dei livelli occupazionali nelle aree colpite da crisi industriali e di settore.

Attualmente le agevolazioni sono destinate a imprese, società cooperative e società consortili che propongano programmi di investimento produttivo e/o programmi di investimento per la tutela ambientale, eventualmente completati da progetti per l’innovazione dell’organizzazione, con spese ammissibili non inferiori a 1,5 milioni di euro e che comportino un incremento degli addetti dell’unità produttiva oggetto dell'investimento.

Gli incentivi sono gestiti da Invitalia e sono concessi nella forma del finanziamento agevolato, fino al 50% delle spese ammissibili, e del contributo in conto impianti e dell’eventuale contributo diretto alla spesa, complessivamente per un importo non inferiore al 3% della spesa ammissibile.

La riforma della legge 181-89 nel decreto Crescita

La legge n. 58-2019, conversione del decreto Crescita, ha affidato al MISE il compito di rivedere il regime di aiuto per le aree di crisi per favorire l'innovazione tecnologica e per rendere lo strumento più attrattivo per le PMI.

Con il decreto adottato dal Ministero si rende lo strumento più agevole e accessibile alle PMI e alle reti d’imprese, nonché più funzionale a investimenti strategici ad alto contenuto tecnologico e con forte impatto occupazionale nei territori interessati.

Le novità introdotte puntano ad ampliare la platea di imprese potenzialmente beneficiare, in particolare quelle di piccola o media dimensione, anche attraverso un abbassamento della soglia minima di investimento e procedure semplificate per l’accesso alle agevolazioni delle piccole imprese. Sono inoltre previste nuove tipologie di sostegno per favorire la formazione dei lavoratori.

L’obiettivo è infatti quello di garantire una più elevata qualità degli interventi di rilancio previsti per le aree di crisi industriale e favorire il reinserimento di lavoratori attualmente interessati da misure di sostegno al reddito.

La circolare del 16 gennaio 2020 disciplina i nuovi criteri e le modalità di concessione delle agevolazioni per le imprese localizzate nelle aree di crisi industriale, al fine di favorirne la riconversione e riqualificazione produttiva. A seguito della pubblicazione della circolare saranno riaperti i bandi e le procedure a sportello chiusi lo scorso 14 novembre e si procederà alla pubblicazione dei nuovi bandi.

“Con la riforma della legge 181/89 - dichiara il Ministro Stefano Patuanelli - ci siamo posti l’obiettivo prioritario di rendere la misura più agevole e accessibile alle PMI e alle reti d’impresa, dando priorità agli investimenti strategici ad alto contenuto tecnologico e con forte impatto occupazionale. Si tratta di uno strumento fondamentale per supportare e avviare una nuova fase industriale nei territori che necessitano di progetti di riconversione e riqualificazione sostenibili, in grado di creare nuove opportunità di lavoro”.

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Photo credit: Foto di Michael Gaida da Pixabay