Piano energia e clima: Bruxelles usa la penna rossa

|Novità|18 giugno 2019

Piano energia climaBruxelles dà i voti sui Piani nazionali energia e clima e nessun Paese raggiunge la sufficienza in due materie: rinnovabili ed efficienza energetica. Nel caso italiano, in particolare, Bruxelles raccomanda più ambizione e un rafforzamento di alcune delle misure esistenti.

> Cosa prevede il Piano nazionale energia e clima

Insufficiente il contributo per le rinnovabili e l’efficienza energetica contenuto nei piani nazionali energia e clima, nota la Commissione dopo aver esaminato i piani elaborati dai singoli Paesi.

Nel caso delle FER, la lacuna da colmare potrebbe arrivare a 1,6 punti percentuali; per l'efficienza energetica, addirittura potrebbe essere di 6,2 punti percentuali (se si considera il consumo di energia primaria) o di 6 punti percentuali (se si considera il consumo di energia finale).

La buona notizie è che, in questo caso, l’anno scolastico non si chiude qui. Gli Stati membri hanno ancora sei mesi a disposizione per innalzare il livello di ambizione dei piani.

Obiettivo finale: mettere a punto i piani entro fine anno, così da attuarli efficacemente in quelli successivi.

I piani nazionali dovrebbero offrire chiarezza e prevedibilità alle imprese e al settore finanziario al fine di stimolare gli investimenti privati necessari, e allo stesso tempo faciliteranno agli Stati membri la programmazione dei finanziamenti nell'ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale.

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Le raccomandazioni di Bruxelles a Roma su rinnovabili ed efficienza

In generale, la Commissione può dirsi soddisfatta del livello di ambizione raggiunto dal piano elaborato dal Governo italiano con la quota del 30% di energia da fonti rinnovabili entro il 2030. Ma elabora una serie di raccomandazioni per migliorare la strategia.

Per quanto riguarda nello specifico le FER, la Commissione suggerisce di:

  • innalzare il livello di ambizione per le fonti rinnovabili nel settore del riscaldamento e del raffrescamento;
  • presentare misure per conseguire l'obiettivo nel settore dei trasporti fissato all'articolo 25 della direttiva 2018/2001;
  • ridurre complessità e incertezza normativa e precisare i quadri favorevoli all'autoconsumo di energia da fonti rinnovabili e alle comunità di energia rinnovabile.

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Per quanto riguarda l'efficienza energetica:

  • accertare che gli strumenti politici fondamentali illustrati nella proposta di PNIEC permettano risparmi adeguati anche nel periodo 2021-2030;
  • dare adeguato riscontro ai previsti aggiornamenti e miglioramenti dei regimi di sostegno vigenti e disporne un consistente potenziamento che permetta di conseguire gli obiettivi di risparmio energetico indicati;
  • date le considerevoli potenzialità inespresse, continuare a operare per rafforzare le misure di efficienza energetica nell'edilizia (per gli edifici pubblici e privati, nuovi ed esistenti) e nei trasporti.

Gli altri suggerimenti di Bruxelles

Ma le raccomandazioni formulate dalla Commissione non riguardano solo rinnovabili ed efficienza energetica.

Bruxelles suggerisce infatti di:

  • precisare le misure di diversificazione e di riduzione della dipendenza energetica previste a sostegno degli obiettivi di sicurezza energetica, comprese le misure che consentono la flessibilità;
  • nel settore dell'energia elettrica, valutare l'adeguatezza delle risorse tenendo conto del contesto regionale e delle potenzialità effettive degli interconnettori e delle capacità di produzione nei paesi limitrofi;
  • precisare la misura in cui il previsto sviluppo nel settore del gas è compatibile con gli obiettivi di decarbonizzazione dichiarati e con il programmato abbandono graduale degli impianti termoelettrici a carbone;  
  • fissare obiettivi, tappe e calendari chiari per la realizzazione delle riforme dei mercati dell'energia programmate, in particolare per quanto riguarda i mercati all'ingrosso del gas naturale e il funzionamento dei mercati al dettaglio dell'energia elettrica e del gas naturale;
  • precisare gli obiettivi nazionali e di finanziamento per la ricerca, innovazione e competitività da raggiungere nel periodo 2021-2030, con riferimento in particolare all'Unione dell'energia, così che siano misurabili agevolmente e idonei a sostenere la realizzazione degli obiettivi nelle altre dimensioni del piano nazionale integrato per l'energia e il clima; sostenere tali obiettivi con politiche e misure specifiche e adeguate, comprese quelle da sviluppare in cooperazione con altri Stati membri quali il piano strategico per le tecnologie energetiche;
  • svolgere consultazioni con i paesi limitrofi e nel gruppo ad alto livello sull'interconnessione del gas nell'Europa centrale e sudorientale (CESEC);
  • esaminare ulteriormente le potenzialità transfrontaliere e gli aspetti macroregionali di una politica coordinata in materia di energia e clima, in particolare nell'Adriatico, al fine di ridurre l'impronta di carbonio della regione, attuare un approccio ecosistemico e sfruttare maggiormente le potenzialità di una più intensa cooperazione nel Mediterraneo;
  • elencare le azioni intraprese e i piani previsti per l'eliminazione graduale delle sovvenzioni all'energia, specie quelle ai combustibili fossili;
  • completare l'analisi, anche quantitativa, delle interazioni con la politica sulla qualità dell'aria e sulle emissioni atmosferiche;
  • integrare meglio l'aspetto della transizione giusta ed equa, in particolare illustrando in maggior dettaglio gli effetti degli obiettivi, delle politiche e delle misure previsti su società, occupazione, competenze e distribuzione del reddito, anche nelle regioni industriali e ad alta intensità di carbonio;
  • completare l'approccio al superamento della povertà energetica includendo obiettivi specifici misurabili e dettagli sulle risorse finanziarie destinate all'attuazione delle politiche indicate.

Raccomandazione della Commissione sulla proposta di piano nazionale integrato per l'energia e il clima dell'Italia 2021-2030