Decreto FER 1 al rush finale: il testo con gli incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili è stato firmato ed è all'attenzione della Corte dei Conti.
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Dopo il via libera da parte della Commissione europea a metà giugno del regime di sostegno alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Italia, si avvicina l'entrata in vigore del tanto atteso decreto FER 1.
Via libera UE al decreto FER. Testo entro giugno
L'Italia intende introdurre una nuova misura di aiuto a sostegno della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, quali l'eolico terrestre, il solare fotovoltaico, l'idroelettrico e i gas residuati dai processi di depurazione.
Con una dotazione totale stimata di 5,4 miliardi di euro e una durata fino al 2021, il regime aiuterà l'Italia a realizzare i suoi obiettivi sul fronte delle energie rinnovabili.
Gli impianti di energia da rinnovabili che beneficeranno del regime riceveranno un sostegno sotto forma di premio in aggiunta al prezzo di mercato. Il premio non potrà essere maggiore della differenza tra il costo medio di produzione per ogni tecnologia di rinnovabili e il prezzo di mercato.
Il regime italiano prevede anche un meccanismo di recupero: se in futuro il prezzo di mercato dovesse superare il costo medio di produzione per ciascuna tecnologia di rinnovabili, gli impianti selezionati non riceverebbero più il premio e dovrebbero invece restituire alle autorità italiane le entrate supplementari. Il sostegno dello Stato si limita così allo stretto necessario.
Per i grandi progetti di oltre 1 megawatt il premio sarà fissato mediante una procedura di gara competitiva aperta a tutti i tipi di impianti, indipendentemente dalla tecnologia di rinnovabili utilizzata. I progetti più piccoli sono scelti in base a una combinazione di criteri ambientali ed economici.
La Commissione ha valutato il regime in linea con le norme UE sugli aiuti di Stato, e ha accertato che l'aiuto ha un effetto di incentivazione, in quanto il prezzo di mercato non copre interamente i costi di produzione dell'energia elettrica da fonti rinnovabili; è inoltre proporzionato e limitato allo stretto necessario, dato che copre solo la differenza negativa tra il prezzo di mercato dell'energia elettrica e i costi di produzione. Il regime garantisce che questo avvenga anche se i prezzi di mercato aumentano in modo inaspettato.
In base a quanto annunciato poche ora prima del via libera della Commissione dal sottosegretario del Ministero dello Sviluppo economico Davide Crippa, il decreto dovrebbe vedere la luce entro fine mese.
Non solo rinnovabili: la transizione energetica passa per consolidamento filiera
“Il graduale passaggio all’utilizzo di nuove forme di energia, meno dispendiose e più pulite, deve essere combinato al progresso tecnologico. Abbinare alle tecnologie per le rinnovabili e per l’efficienza energetica le tecnologie digitali rappresenta un fattore chiave, peraltro, per creare competenze altamente qualificate nell’ottica della crescita dell’occupazione”. E’ quanto ha dichiarato Francesco Vetrò, presidente del GSE nel corso dell’assemblea dell’associazione del mondo elettrico italiano.
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“Le proiezioni dei target al 2030 sono un fatto compiuto e condiviso, sappiamo dove vogliamo andare e conosciamo bene i benefici che la rivoluzione delle fonti rinnovabili e la digitalizzazione insieme all’elettrificazione dei consumi genereranno. La transizione energetica è fatta da cittadini, lavoratori, studenti e da una cultura tecnica che deve emergere in una società sempre più interconnessa”, ha spiegato nel corso della sua relazione annuale Simone Mori, presidente di Elettricità Futura.
“Va consolidata l’integrazione della filiera energetica e coinvolta la società nel suo complesso, attraverso politiche industriali, dell’educazione e del lavoro, centrali nella rivoluzione energetica. Ora è necessario lavorare tutti insieme sugli strumenti, riformare il mercato, introdurre un processo autorizzativo e regolatorio armonico e snello che valorizzi i territori”, ha aggiunto Mori.
Anche Crippa è intervenuto nel corso dell’assemblea, sottolineando che “la transizione energetica è una opportunità sia per i produttori, che hanno la necessità di contare su tariffe costanti per rendere finanziabili i progetti, che per i consumatori i quali, in cambio della garanzia di ricavo ai produttori, possono trarre benefici dallo sviluppo delle fonti rinnovabili”.
“Per arrivare a questo obiettivo”, ha continuato, “è necessario uno sforzo corale e sistemico, perché fare efficienza energetica non significa soltanto sostituire fonti fossili con fonti rinnovabili. C’è bisogno di un più profondo rinnovamento che esige capacità di innovazione, adeguamento delle regole, integrazione tra i diversi segmenti del settore energetico e coordinamento tra i diversi livelli di governance”.
A conclusione dell’evento Stefano Besseghini, presidente ARERA, ha sottolineato: “Nel percorso della transizione energetica occorre anche considerare i costi verso la definizione del quadro ottimale di sviluppo. In questo contesto è rilevante il ruolo della regolazione che ha il compito proprio di individuare strumenti ottimali nel rapporto costi benefici. Un’attenzione che poi deve creare contesti regolatori che non limitino opportunità, anche tecnologiche, inclusivi verso tutti”.