Chat with us, powered by LiveChatTorna Euroconstruct: sfide e rischi per costruzioni e settore idrico - FASI
FASI - Funding Aid Strategies Investments

Torna Euroconstruct: sfide e rischi per costruzioni e settore idrico

|Novità
05 giugno 2019

Conferenza Euroconstruct - Photocredit Christoph Schütz da Pixabay Il 13 e il 14 giugno si svolgerà a Roma l’87esima edizione della conferenza Euroconstruct, il tradizionale appuntamento dedicato al mercato europeo delle costruzioni, promosso dal CRESME in partnership con Eurocontruct. 

> I finanziamenti per le infrastrutture idriche

Oltre a informazioni e anticipazioni sulle principali tendenze del comparto edile in Europa e nel resto del mondo, al centro di questa edizione ci saranno l’acqua e lo sviluppo del settore idrico.

Nello scenario di incertezza e mutamento delle prospettive economiche, il rallentamento della crescita delle costruzioni pone importanti interrogativi. Si può parlare ancora di ripresa? Quali sono i settori che ancora tirano? Quali le aree con ampi margini di sviluppo? Nei territori maturi, quali nuove sfide sono possibili per portare a compimento il processo di trasformazione e riconfigurazione del settore?

Domande importanti per il futuro del settore, su cui si confronteranno gli esperti che prenderanno parte all'evento promosso dal Centro ricerche economiche sociali di mercato per l'edilizia e il territorio (CRESME) e che si svolgerà nella splendida cornice della Casa dell’Architettura –Acquario Romano, dedicato a "Sfide e rischi per le costruzioni in Europa".

Infrastrutture idriche - intesa sul fondo di garanzia

Un parterre di relatori - provenienti dai principali paesi europei e non solo -  in rappresentanza di 19 istituti di ricerca, ma che include anche i massimi esperti a livello globale in tema di resilienza ambientale e i rappresentanti dei principali operatori internazionali del servizio idrico.

La conferenza del 13 giugno: i trend del comparto costruzioni

L'appuntamento del 13 giugno, secondo la tradizionale struttura degli eventi del network, prevederà una sessione mattutina in cui sarà presentato in anteprima il nuovo quadro al 2021 per il mercato europeo delle costruzioni:

  • le ultimissime tendenze macroeconomiche globali e la definizione dei rischi paese;
  • le principali dinamiche che caratterizzano il mercato extraeuropeo delle costruzioni (macro-trend, scenario e previsioni).

Sempre nel corso della prima parte della giornata, saranno poi presentate le analisi territoriali a cura degli esperti del network EUROCONSTRUCT.

Il pomeriggio sarà, invece, dedicato al tema dell’acqua, con un focus particolare sugli investimenti e sulla gestione delle risorse idriche. Si tratta del tema che sarà ulteriormente approfondito durante il secondo giorno di conferenza.

L'evento del 14 giugno: gli investimenti nel settore idrico

Il secondo giorno di lavori ospiterà, invece, il convegno “Acqua, territorio e ambiente costruito, innovazione e resilienza”, organizzato dal CRESME, con la collaborazione dell’Ordine degli Architetti di Roma e H2O. Un’intera giornata dedicata al mercato dell’acqua con approfondimenti sulle principali criticità, forme e modelli di gestione, ma anche sui temi delle misurazioni e delle soluzioni tecnologiche più avanzate.

PSR 2014-2020 - contributi per investimenti nelle infrastrutture idriche

L’evento sarà suddiviso in quattro sezioni tematiche dedicate al rapporto dell’acqua con l’ambiente, le città, l’edificio, l’impianto.

Ogni sezione coinvolgerà relatori italiani e internazionali operanti nel mondo della tecnologia, della gestione, della progettazione e della politica.

Il potenziale del settore idrico per il mercato delle costruzioni

A fronte di uno scenario di rallentamento del mercato delle costruzioni, il settore idrico rappresenta, invece, un’area dal forte potenziale di sviluppo e che potrebbe rappresentare nei prossimi anni un settore trainante per la ripresa del comparto.

In quasi tutti i paesi del mondo, infatti, il settore idrico richiede ormai interventi urgenti e un po' ovunque crescono gli investimenti programmati dai gestori del SII (Servizio Idrico Integrato), facendo aumentare l’output delle costruzioni nel settore idrico.

I numeri sulle carenze delle infrastrutture idriche in Italia

Se a Londra la quota di perdite è del 25%, in Italia supera il 38% ed è destinata ad aumentare. La rete acquedottistica italiana è ormai vecchia: su un’estensione totale di oltre 337mila km,  74.240 km ha più di 50 anni, mentre altri 121.483 km hanno tra i 30 e i 50 anni.

Inoltre, anche in termini di ricerca delle perdite con strumenti tecnologici, il quadro appare sconfortante: solo 47.243 km sono monitorati con tecniche avanzate.

Finora gli interventi effettuati sono stati caratterizzati da aspetti non positivi:

  • Il 92% ha avuto carattere “non programmato”;
  • Hanno rappresentato solo il 19% degli investimenti complessivi programmati nel 2016-2019;
  • Il timing delle sostituzioni nel 2015 risultava pari allo 0,42%, quando invece dovrebbe essere del 2%. Questo significa che abbiamo sostituito 1.417 km di rete (ma sarebbero dovuti essere 6.750 km).

Con questi numeri, per sostituire i 74.240 km di rete con più di 50 anni, ci metteremo 52 anni, invece degli 11 anni teoricamente necessari se si rispettasse il tasso di sostituzione del 2%. Tradotto in termini economici si tratterebbe di passare dai 300 milioni di euro investiti nel 2015, a 1,4 miliardi di euro invece necessari.

Convegno ANSPC - aumentare investimenti in infrastrutture materiali

Le aree di criticità che richiedono maggiori investimenti riguardano le attività di depurazione (29%) e fognatura (25%). Nel 2015 in Italia erano ancora 342 i comuni privi del servizio di depurazione e al 31 marzo 2018 gli agglomerati urbani che ancora non rispettano la normativa europea in materia di trattamento delle acque reflue sono 856. Una difformità che finora ci è costata una sanzione UE di 25 milioni.

Segnali positivi: si comincia ad investire

Da questo quadro fortemente critico, emerge la necessità di quadruplicare gli investimenti nel settore idrico al fine di intervenire tempestivamente, prima che lo stock infrastrutturale perda valore.

Si iniziano, però, a vedere i primi segnali positivi di aumento degli investimenti:

  • Nel 2018 l’output delle costruzioni nel settore idrico è aumentato del 1,5% rispetto al 2017 e si prevede che questo trend positivo venga confermato nel medio termine;
  • Per il periodo 2016-2019 gli investimenti pianificati da un campione di gestori del SII ammontano a 11 miliardi di euro;
  • Estendendo la stima a livello nazionale, il fabbisogno di investimenti per il 2016-2019 corrisponde a 12,7 miliardi di euro (circa 3,2 miliardi di euro l’anno);
  • Guardando i dati annuali significa che dal 2012 al 2018 gli investimenti programmati sono raddoppiati;
  • Il tasso di realizzazione degli interventi programmati è passato dal 50% all’80%.

Tuttavia l’infrastruttura sta invecchiando e il problema dei reflui è ancora lontano dall’essere risolto.

Dove trovare i fondi

L’80% dei finanziamenti degli investimenti proviene dalle tariffe applicate agli utenti che tra il 2012 e il 2019 sono cresciute, in media, del 2,7% annuo (pur rimanendo tra le più basse d’Europa). Facendo leva unicamente sulla tariffa con un incremento medio annuo di circa il 3,6% (e un coerente rafforzamento degli strumenti a beneficio delle famiglie economicamente svantaggiate), gli investimenti finanziati solo con tariffa potrebbero raggiungere gli 80 euro/abitante, cifra in linea con le migliori esperienze europee.

La restante parte (20%) proviene da contributi pubblici. Nel settennio 2014-2020 la politica di coesione destina 4,46 miliardi di euro agli interventi nel settore idrico, localizzati quasi esclusivamente nel Mezzogiorno.

Legge bilancio 2019 - ecco le misure per il rilancio degli investimenti

Dal 2019 arrivano, poi, ulteriori risorse pubbliche:

  • La Legge di Bilancio 2019 prevede un finanziamento di 400 milioni di euro in dieci anni, per interventi volti ad aumentare la qualità tecnica dell’infrastruttura idrica;
  • Viene anche istituito il Fondo di garanzia delle opere idriche che mette a disposizione 50 milioni di euro annui (dal 2018 al 2022) per la realizzazione di 30 interventi prioritari individuati nel Piano straordinario, per un importo complessivo di circa 250 milioni di euro.

Il nuovo periodo regolatorio 2020-2023 rappresenta l’occasione per accelerare gli investimenti nel settore idrico con positive ricadute economiche che avranno certamente un forte impatto sul mercato delle costruzioni.

> Il programma della conferenza

Photocredit: Christoph Schütz da Pixabay 

;