I tempi sono troppo stretti per rifare tutto, ma qualche modifica al decreto rinnovabili è già in corso. L’ottica è però quella del superamento degli incentivi diretti, attraverso i contratti di lungo termine, fa sapere Di Maio.
“Finora, secondo me, si è andati in una direzione sbagliata. Scelte che si sono rivelate sia antieconomiche, antiambientali e anacronistiche devono essere modificate. Come governo noi vogliamo cambiare completamente rotta e darvi il massimo supporto possibile. Gli obiettivi che ci stiamo dando qui sono molto ambiziosi, ma credo che elevando l’asticella potremmo fare importanti passi in avanti ed essere finalmente all’avanguardia in questo settore”.
Inizia così l’intervento del ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio al convegno organizzato dall’Associazione nazionale energia del vento (ANEV) e da Elettricità Futura “Le Rinnovabili al centro della transizione energetica. Cosa serve per realizzare gli obiettivi al 2030”.
Il settore cui fa riferimento è, ovviamente, quello delle energie rinnovabili, da mesi in stand-by in attesa di un decreto annunciato dall’ex ministro Carlo Calenda a marzo dello scorso anno e che ancora non ha visto la luce.
Non stupisce quindi l’attesa intorno all’intervento dell’attuale ministro, che fa sapere che il decreto è ormai in dirittura d’arrivo, ma con qualche modifica rispetto alla versione iniziale.
Decreto rinnovabili: superare gli incentivi diretti
Qualche settimana fa il sottosegretario del ministero dello Sviluppo economico Davide Crippa aveva fatto sapere che l’approvazione dell’atteso decreto sarebbe arrivata “subito dopo l’estate”.
Di Maio si è tenuto più sul vago: “Poiché non siamo totalmente d’accordo con l’impostazione del decreto del vecchio governo, stiamo apportando modifiche che in tempi brevissimi permetteranno l’adozione del decreto stesso”.
Ed ha aggiunto: “Nel breve periodo il decreto di supporto alla produzione elettrica da rinnovabili permetterà l’installazione di più di 6.000 megawatt di impianti nuovi o oggetto di rifacimento, in grado di produrre nuova energia ‘verde’ per circa 10,5 terawatt/ora. Il decreto mette a disposizione risorse complessive per più di 250 milioni di euro nel triennio 2018-2020. Questo decreto sarà l’occasione per introdurre nuovi strumenti nell’ottica del superamento degli incentivi diretti, come ad esempio i contratti di lungo termine”.
E il MISE sta ragionando “anche sulla possibilità di utilizzarli nell’ambito del piano degli acquisti verdi della Pubblica Amministrazione”.
Mobilità elettrica e biometano
Sempre sul fronte rinnovabili, Di Maio fa sapere che il Governo intende dare “massima attenzione” allo sviluppo del settore nei trasporti “supportando il passaggio alla mobilità elettrica in abbinamento alla produzione di fonte rinnovabile e sostenendo, nel periodo di transizione, il biometano, valutandone attentamente i costi, l’inquinamento e i prodotti reflui in uscita dagli impianti”.
Efficienza energetica: rilanciare gli incentivi
“Riteniamo necessario anche valutare soluzioni più efficaci ed efficienti per la promozione e l’incentivazione dell’efficienza energetica sia nel settore industriale che della piccola e media impresa e nel residenziale”.
La Strategia Energetica Nazionale “non dava molto spazio all’efficienza energetica rispetto agli altri interventi”, sottolinea il ministro, “dobbiamo quindi rilanciare gli strumenti di incentivazione al momento disponibili per le PMI e quelli per il settore residenziale, il quale da solo potrà generare fino la metà degli incrementi previsti sia in termini di produzione industriale che di valore aggiunto e di occupazione”.
“Inoltre occorrerà rendere il meccanismo dei Titoli di Efficienza Energetica incentivante ed effettivamente in grado di assicurare certezza e stabilità per gli investimenti che devono essere fatti, eliminando situazioni di scarsa offerta di titoli sul mercato che rischiano di creare distorsioni sul mercato stesso e non far raggiungere gli obiettivi ai soggetti obbligati”.
Sbloccare gli investimenti
Fra gli obiettivi del Governo anche la semplificazione delle procedure amministrative, ad esempio sul tema dell’ammodernamento e potenziamento degli impianti per sbloccare gli investimenti: “queste semplificazioni potranno portare, secondo vari studi, a più di 5 terawatt/ora di produzione aggiuntiva grazie all’incremento dell’efficienza e potenza degli impianti, in particolare degli eolici, e all’estensione della vita tecnica degli stessi”.
Presto i nuovi vertici di GSE e ARERA
“Abbiamo già individuato il nome del nuovo amministratore delegato del GSE”, annuncia Di Maio. Si tratterà di “una persona totalmente pro rinnovabili e pro efficienza energetica, che sono due pilastri per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e sviluppo economico del Paese”.
Ed “entro la fine della settimana porterò in Consiglio dei Ministri i nomi dei nuovi vertici di ARERA”.
ANEV ed Elettricità Futura: ci vuole un cambio di passo
“Il nuovo obiettivo del 32% di fonti rinnovabili al 2030” indicato dall’accordo raggiunto in sede europea, “impone all'Italia un cambio di passo che consenta di realizzare tutto il potenziale disponibile per i prossimi anni”, commenta Simone Togni, presidente di ANEV.
“Il ritardo accumulato impone di iniziare da subito con quelle tecnologie, come l'eolico, che già oggi sono mature, disponibili ed economicamente efficienti e che garantiscono alle aree più disagiate del Paese, e che fortunatamente sono anche maggiormente ricche della risorsa eolica, di poter sviluppare occupazione locale e innovazione tecnologica in una fonte, l'eolico, che in Italia ha saputo sviluppare un'industria solida che è esportatrice di tecnologia in Europa e nel Mondo. Il Centro-Sud del nostro Paese potrebbe quindi coniugare crescita, ambiente e occupazione realizzando quella rivoluzione industriale necessaria a decarbonizzare il sistema elettrico e predisporre le basi per rendere il vettore elettrico centrale per il futuro sviluppo dell’Italia”.
Simone Mori, presidente di Elettricità Futura ha dichiarato: “Le parole del ministro Di Maio confermano l’importanza del percorso di decarbonizzazione intrapreso dal nostro Paese che ha già dimostrato grande capacità di innovazione, raggiungendo in anticipo gli obiettivi europei e diventando leader globale per l’uso efficiente dell’energia. Come sistema di imprese siamo pronti alla sfida e siamo certi che il Governo darà un nuovo impulso al processo di transizione in tutti i segmenti, attraverso meccanismi di pianificazione e promozione degli investimenti, regole di mercato chiare e certe, un continuo confronto con il territorio e una rinnovata attenzione al rapporto tra l’industria e la ricerca”.