Dal 30 gennaio al 9 febbraio 2018 sarà possibile per le micro, piccole e medie imprese di tutto il territorio nazionale richiedere i voucher per l'acquisto di hardware, software e servizi specialistici finalizzati alla digitalizzazione dei processi aziendali e all'ammodernamento tecnologico. Chi ha il rating di legalità avrà maggiori chances di prendere il contributo massimo previsto grazie alla riserva di fondi istituita dal Ministero.
> CIPE – risorse per voucher PMI, mobilita' elettrica, Programmi complementari
I termini per la presentazione delle domande di voucher da parte delle imprese sono stati stabiliti dal Ministero dello Sviluppo economico a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della delibera CIPE del 10 luglio 2017, che ha completato la dotazione finanziaria dello strumento e l'ha ripartita tra le regioni.
Dopo oltre tre anni di attesa a breve le piccole e medie imprese potranno quindi richiedere i voucher per la digitalizzazione previsti dal decreto Destinazione Italia, a valere su risorse per 100 milioni di euro.
Cosa sono i voucher digitalizzazione
Il decreto-legge n. 145 del 23 dicembre 2013, più noto come Destinazione Italia, ha previsto la concessione di finanziamenti a fondo perduto in forma di voucher di importo non superiore a 10mila euro per:
- l'acquisto di software, hardware o servizi che consentano il miglioramento dell'efficienza aziendale,
- lo sviluppo di soluzioni di e-commerce,
- la connettività a banda larga e ultralarga da parte delle imprese,
- la formazione qualificata, nel campo ICT, del personale delle piccole e medie imprese.
La legge di conversione n. 9-2014 ha poi ampliato le finalità dei voucher, ammettendo anche interventi diretti:
- alla modernizzazione dell'organizzazione del lavoro, favorendo l'utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità, tra cui il telelavoro,
- a permettere il collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare, attraverso l'acquisto e l'attivazione di decoder e parabole, nelle aree in cui le condizioni geomorfologiche non consentano l'accesso a soluzioni adeguate attraverso le reti terrestri o laddove gli interventi infrastrutturali risultino scarsamente sostenibili economicamente o non realizzabili.
Chi può partecipare al bando voucher digitalizzazione
I voucher sono destinati alle PMI che:
- abbiano sede legale sul territorio nazionale e siano iscritte al Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente;
- non abbiano ricevuto altri contributi pubblici per le stesse spese;
- non si trovino in stato di fallimento, liquidazione o altre situazioni equivalenti secondo la normativa vigente.
Quali sono le spese ammissibili ai contributi
I voucher possono essere concessi nella misura massima del 50% del totale delle spese ammissibili, che sono:
- per quanto riguarda il miglioramento dell'efficienza aziendale, le spese per l’acquisto di hardware, software e servizi di consulenza specialistica strettamente finalizzate alla digitalizzazione dei processi aziendali;
- relativamente alla modernizzazione dell'organizzazione del lavoro, le spese per l’acquisto di hardware, software e servizi di consulenza specialistica, con particolare riferimento all'utilizzo di strumenti tecnologici e all’introduzione di forme di flessibilità del lavoro, tra cui il telelavoro;
- quanto allo sviluppo di soluzioni di e-commerce, le spese per l’acquisto di hardware, software, inclusi software specifici per la gestione delle transazioni on-line e per i sistemi di sicurezza della connessione di rete, e servizi di consulenza specialistica strettamente finalizzati allo sviluppo di soluzioni di commercio elettronico;
- relativamente alla connettività a banda larga e ultralarga, le spese di attivazione del servizio sostenute una tantum, con esclusivo riferimento ai costi di realizzazione delle opere infrastrutturali e tecniche, quali lavori di fornitura, posa, attestazione, collaudo dei cavi, e ai costi di dotazione e installazione degli apparati necessari alla connettività a banda larga e ultralarga;
- nel caso del collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare, le spese relative all’acquisto e all'attivazione di decoder e parabole;
- relativamente alla formazione qualificata nel campo ICT, le spese per la partecipazione a corsi e per l’acquisizione di servizi di formazione qualificata, purché attinenti fabbisogni formativi strettamente correlati agli ambiti di attività elencati ai punti precedenti, rivolti al personale delle imprese beneficiarie (titolari, legali rappresentanti, amministratori, soci, dipendenti) risultante dal Registro delle imprese o dal Libro unico del lavoro.
Da dove vengono le risorse
La copertura finanziaria dell'intervento era stata inizialmente individuata dal decreto-legge a valere sui fondi strutturali europei, nell'ambito del Programma Operativo Nazionale (PON) Imprese e Competitività 2014-2020.
La legge di conversione ha stimato una dotazione totale di 100 milioni di euro per i voucher, prevedendo anche il contributo del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020.
Nonostante lo schema standard del bando e le modalità di erogazione dei contributi siano state approvate pochi mesi dopo, con il decreto ministeriale del 23 settembre 2014, i voucher non sono mai partiti.
Per la quota del PON Imprese si è infatti dovuto attendere il via libera di Bruxelles, mentre il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE), che avrebbe dovuto sbloccato le risorse FSC, ha ritenuto a lungo le coperture insufficienti. Fino al 10 luglio di quest'anno, quando ha approvato la delibera n. 47-2017 che, stanziando 67 milioni e 456.321 euro a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020, completa insieme ai 32.543.679 euro del PON, il budget totale di 100 milioni di euro.
La delibera CIPE è stata pubblicata il 12 ottobre in Gazzetta ufficiale ed è stata seguita dal decreto direttoriale del 24 ottobre con i termini per la presentazione delle domande di contributo da parte delle imprese.
> Delibera 10 luglio 2017 – Gazzetta ufficiale 12 ottobre 2017
Come sono ripartiti i finanziamenti
La somma di 67.456.321 euro, a valere sulle risorse FSC 2014-2020, sbloccata dal CIPE è diretta al finanziamento dei voucher per la digitalizzazione delle micro, piccole e medie imprese localizzate nella macroarea territoriale del Centro-Nord. Delle risorse stanziate, 47.456.321 euro sono destinati all'annualità 2017 e 10 milioni di euro sono riservati per ciascuno degli anni 2018 e 2019.
Queste risorse, così come i 32.543.679 euro del PON per il Mezzogiorno, sono ripartite in misura proporzionale al numero delle imprese registrate presso le Camere di commercio operanti nelle singole Regioni.
In particolare, le risorse FSC 2014-2020 assegnate al Centro-Nord sono così distribuite:
- Piemonte: 7.728.051,34 euro;
- Valle D'Aosta: 226.283,32 euro;
- Lombardia: 15.784.825,34 euro;
- Trentino-Alto Adige: 1.963.323,46 euro;
- Veneto: 8.532.862,46 euro;
- Friuli-Venezia Giulia: 1.801.739,68 euro;
- Liguria: 2.677.407,58 euro;
- Emilia-Romagna: 8.018.024,20 euro;
- Toscana: 6.921.569,81 euro;
- Umbria: 1.582.662,46 euro;
- Marche: 2.983.929,22 euro;
- Lazio: 9.235.642,13 euro.
Le risorse del PON Imprese e Competitività 2014-2020 assegnate alle Regioni meno sviluppate e in transizione sono così assegnate:
- Abruzzo: 2.488.320,19 euro;
- Molise: 600.787,08 euro;
- Sardegna: 2.778.176,50 euro;
- Basilicata: 1.018.138,99 euro;
- Campania: 9.120.363,89 euro;
- Calabria: 3.008.266,82 euro;
- Puglia: 6.373.983,59 euro;
- Sicilia: 7.155.641,94 euro.
Riserva per imprese in possesso del rating di legalità
Dei 32,5 milioni di euro a disposizione del Mezzogiorno, quindi, oltre 5,8 milioni di euro vanno a progetti realizzati in unità produttive ubicate nelle Regioni in transizione, mentre oltre 26,6 milioni sono destinati alle imprese delle Regioni meno sviluppate.
Inoltre, nell'ambito delle risorse finanziarie assegnate a ciascuna Regione il Ministero ha previsto una riserva del 5% destinata alla concessione del voucher a beneficio delle micro, piccole e medie imprese che hanno conseguito il rating di legalità e che quindi rientrano nell’elenco di cui alla delibera n. 24075 del 14 novembre 2012 dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato.
Rischio voucher di importo ridotto
Il budget messo a disposizione dello strumento, tuttavia, potrebbe rivelarsi insufficiente a coprire la domanda delle imprese e condurre all'assegnazione di voucher di importo inferiore a 10mila euro previsti.
Le domande potranno infatti essere presentate dalle imprese a partire dalle ore 10.00 del 30 gennaio 2018 e fino alle ore 17.00 del 9 febbraio 2018, con possibilità di compilazione online già dal 15 gennaio.
Una volta trascorsi 30 giorni dalla chiusura dello sportello, il Ministero adotterà un provvedimento cumulativo di prenotazione del voucher, su base regionale, che conterrà l'indicazione delle imprese e dell'importo dell'agevolazione prenotata.
Laddove l'importo complessivo dei voucher richiesti risultasse superiore ai 100 milioni disponibili, il MISE procederà al riparto delle risorse in proporzione al fabbisogno di tutte le imprese ammissibili alle agevolazioni, senza alcuna priorità connessa al momento della presentazione della domanda.
Per ottenere la concessione definitiva del voucher, infine, le imprese iscritte nel provvedimento cumulativo di prenotazione dovranno presentare, entro 30 giorni dalla data di ultimazione delle spese, sempre tramite l'apposita procedura informatica, la richiesta di erogazione, allegando i titoli di spesa.
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