Economia circolare – al via consultazione pubblica

|Novità|13 luglio 2017

Economia circolare - Photo credit: lwicks_2000 via Foter.com / CC BY-NC-SAC'è tempo fino al 18 settembre per partecipare alla consultazione sul documento “Verso un modello di economia circolare per l’Italia”.

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Fornire un inquadramento generale dell’economia circolare e definire il posizionamento strategico del nostro Paese sul tema. Questo l'obiettivo del documento “Verso un modello di economia circolare per l’Italia”, che il ministero dell'Ambiente pone in consultazione fino al 18 settembre.

Tale documento costituisce un tassello importante per l’attuazione della più ampia strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, contribuendo in particolare alla definizione degli obiettivi dell’uso efficiente delle risorse e dei modelli di produzione e consumo sostenibile.

È necessario mettere in atto un cambio di paradigma che dia l’avvio ad una nuova politica industriale finalizzata alla sostenibilità e all’innovazione in grado di incrementare la competitività del prodotto e della manifattura italiana, e che ci costringa anche a ripensare il modo di consumare e fare impresa.

L’Italia ha le caratteristiche e le capacità per farlo e deve cogliere questa opportunità per sviluppare nuovi modelli di business che sappiano valorizzare al meglio il Made in Italy e il ruolo delle PMI.

La transizione verso un’economia circolare richiede un cambiamento strutturale e l’innovazione è il cardine di questo cambiamento. La trasformazione digitale del sistema produttivo e le tecnologie abilitanti la cosiddetta Industria 4.0 offrono già oggi soluzioni per rendere possibili e persino efficienti produzioni più sostenibili e circolari.

Per ripensare i nostri modi di produzione e consumo, sviluppare nuovi modelli di business e trasformare i rifiuti in risorse ad alto valore aggiunto, abbiamo bisogno di tecnologie, processi, servizi e modelli imprenditoriali creativi che plasmino il futuro della nostra economia e della nostra società.

Il sostegno alla ricerca e all’innovazione sarà un fattore determinante per dare impulso alla transizione, che concorrerà anche a rafforzare la competitività e modernizzare l’industria. In questo processo, è importante considerare anche imprese ed occupati che possono risultare penalizzati. Riguardo alle imprese, bisogna accompagnare la cessazione delle attività obsolete preservando la riallocazione della forza lavoro in altri settori e la corretta dismissione degli impianti potenzialmente inquinanti.

Per quanto riguarda la forza lavoro, è fondamentale che le risorse umane impiegate in settori ed imprese non più in linea con le esigenze dello sviluppo moderno e sostenibile non vengano escluse dal sistema socio-economico. Tali risorse vanno preparate ad occupare nuovi posti di lavoro, allineando le competenze alle attività produttive promosse e create dal processo di transizione. La creazione di nuovo lavoro (dignitoso e retribuito adeguatamente) dipenderà dal grado di innovazione del nostro sistema produttivo. 

Photo credit: lwicks_2000 via URL non più disponibile / CC BY-NC-SA