Economia circolare – Parlamento Ue vuole target piu' ambiziosi

|Strategie|15 marzo 2017

Economia circolare - Photo credit: wietse? via Foter.com / CC BY-NC-SALa plenaria rivede al rialzo gli obiettivi Ue sull'economia circolare, in particolare per quanto riguarda il riciclaggio.

Economia circolare – stakeholder chiedono piu' chiarezza

Rifiuti elettronici - agevolazioni per trattamento e riciclaggio RAEE

Il pacchetto economia circolare esce dalla plenaria del Parlamento europeo ritoccato: con target più ambiziosi, in particolare per quanto riguarda le norme sul riciclaggio, il testo (composto di 4 risoluzioni) torna sostanzialmente alla sua “versione originale”, quella inizialmente proposta dalla Commissione europea.

Risale infatti al dicembre 2014 l'annuncio, da parte del vicepresidente della Commissione Ue responsabile per la Qualità della legislazione Frans Timmermans, di voler ritirare le norme relative al pacchetto sull'economia circolare presentate dal precedente Esecutivo Ue, guidato da José Manuel Barroso, con la promessa di "farne di migliori".

A seguito di una consultazione pubblica, il nuovo pacchetto economia circolare è stato presentato il 2 dicembre 2015 nel corso di una seduta plenaria del Parlamento europeo. Gli eurodeputati intervenuti durante il dibattito – in particolare quelli dei gruppi S&D, Alde, EFDD e ECR – hanno sottolineato la mancanza di ambizione dell’Esecutivo Ue con riferimento ad alcuni obiettivi.

Il testo approvato a larghissima maggioranza dalla plenaria segue la direzione indicata da gran parte degli europarlamentari e - per citare le parole della relatrice Simona Bonafé (PD), - “ripristina gli ambiziosi obiettivi originariamente proposti dalla Commissione europea nel 2014”.

L'asticella degli obiettivi comuni Ue, dunque, si innalza, prevedendo:

  • riciclo dei rifiuti urbani pari al 70% al 2030 (invece del 65% proposto nel 2015 dalla Commissione);
  • riciclo degli imballaggi all'80% (anziché al 75%);
  • obbligo di riduzione della percentuale del conferito in discarica del 5% (la Commissione proponeva il 10%).

Per quanto concerne quest'ultimo punto, gli eurodeputati prevedono possibili proroghe, a determinate condizioni, per gli Stati membri che nel 2013 hanno conferito in discarica oltre il 65% dei rifiuti urbani (Paesi come Cipro, Croazia, Grecia, Lettonia, Malta e Romania, infatti, ricorrono alla discarica per oltre i tre quarti dei loro rifiuti).

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