L’ultima sveglia di Draghi, per riforme e crescita

|Studi e Opinioni|14 marzo 2016

L’Europa ora non ha più scuse. Questa è l’ultima occasione per rilanciare una vera crescita economica. Per farlo deve riformare soprattutto burocrazia e bilanci pubblici.

Mario Draghi> Fondi UE, Piano Juncker e QE di Draghi, tanti soldi che non sappiamo spendere

Un anno di quantitative easing non ha dato sufficiente impulso alla ripresa, che nel 2015 si è attestata nell'area euro su un +1,6% del PIL, nonostante il basso prezzo del petrolio e del dollaro. In Italia poi l’incremento è stato solo dello 0,8%, nonostante il varo del Jobs Act e delle ingenti agevolazioni previdenziali sulle nuove assunzioni (per 3 anni i datori di lavoro non pagano i contributi all’Inps).

Di fronte a questo, Mario Draghi rilancia con un’azione di politica monetaria ancora più incisiva, ma se i governi non gli andranno dietro con vere riforme l’Europa si troverà sempre più povera, e l’Italia ancora di più, visto che le previsioni del PIL per il 2016 stimano un modesto +1%.</

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