Trasporti sostenibili - la guida agli incentivi BEI

|Novità|20 luglio 2016

Sostegno finanziario del piano Juncker. Supporto informativo dello sportello Jaspers. Senza dimenticare l’European advisory hub.

Author: robynejay / photo on flickr

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Sono questi i tre elementi chiave delle politiche avviate dalla Banca europea per gli investimenti per il supporto al settore della mobilità e dei trasporti. La Bei, in una guida dedicata a imprese e amministrazioni, li ha appena riepilogati tutti. Puntando molto sul ruolo che può avere l’integrazione tra diverse tipologie di finanziamento. Intanto, dalla Banca viene approvato un pacchetto di 9,4 miliardi di finanziamenti.

Modalità sostenibili di trasporto

La Banca europea per gli investimenti - esordisce il documento - promuove le modalità più efficienti, economiche e sostenibili per soddisfare la domanda di trasporto, dando priorità ai prestiti mirati a forme più pulite di spostamento”. L’altro asse principale è il trasferimento dal trasporto pubblico a quello privato.

Allineati alle politiche Ue

Dal punto di vista delle tipologie di operazioni sostenute, il documento ricorda che la Bei “è allineata agli obiettivi delle politiche Ue”. Quindi, tutto ruota attorno alla mobilità sostenibile. Su scala più grande sono fondamentali i progetti Ten-T, che ricadono nei corridoi strategici dell’Unione europea. In Italia, al momento, sono attivi investimenti per 950 milioni su questo fronte.

Investimenti sulle vie del mare

Ma su scala più piccola, molto interessante per gli enti locali, la Banca guarda a tutti gli investimenti in ferrovie, ai trasporti via mare di corto raggio e a tutta la filiera della mobilità urbana sostenibile, per ridurre le emissioni. Senza dimenticare che “i nostri investimenti puntano anche a ridurre il tasso di incidenti e migliorare la sicurezza”.

Gli strumenti a disposizione

Concretamente, in questa fase il principale strumento di finanziamento è il fondo Efsi, dedicato al piano europeo per gli investimenti di Juncker: tutte le forme di sostegno sono convogliate su questa parte dell’attività della Banca europea. “Grazie alla garanzia della Commissione europea e ai fondi della Bei, l’Efsi può permettere alle banche di attivare operazioni più rischiose di quelle che potrebbero condurre in condizioni normali”. Anche se i criteri di qualità dei progetti restano simili a quelli attuali.

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La consulenza

Vista la complessità di questa linea di finanziamenti, diventa strategica l’attività di consulenza. Per accedere a questi fondi, allora, la Banca mette a disposizione di imprese e amministrazioni alcuni sportelli che hanno, sostanzialmente, la funzione di fornire un supporto tecnico nella costruzione dei progetti.

Lo sportello Jaspers

Il primo è Jaspers (Joint assistance to support projects in european regions), sponsorizzato da Commissione europea e Bei, fornisce servizi di consulenza in materia di trasporti. Le sue attività sono diverse e spaziano dalla semplice revisione dei progetti, raccomandando cambi e aggiustamenti, fino al supporto in fase di implementazione degli interventi.

Lo sportello Eiah

All’attività di supporto di Jaspers si è recentemente aggiunto un secondo sportello. Si tratta dell’European investment advisory hub (Eiah): anche in questo caso si tratta di un’iniziativa avviata in collaborazione con la Commissione, ma stavolta nel quadro del piano Juncker e del fondo Efsi.

Integrazione con il PPP

Il suo obiettivo è molto ambizioso: aiutare imprese e amministrazioni in fase di definizione del progetto, migliorando la fase di preparazione e implementazione, integrando i diversi strumenti finanziari a disposizione e supportando l’intervento dei privati, attraverso operazioni di partenariato pubblico-privato (PPP). In sostanza, tramite l’accesso all’hub si ottiene non soltanto il sostegno delle linee di finanziamento gestite da Bei, ma la loro integrazione con altri elementi, sia nel quadro del pubblico che del privato.

Pacchetto da 9,4 miliardi

Proprio nel quadro del piano Juncker, la Banca ha appena approvato un pacchetto di 9,4 miliardi di finanziamenti per 56 progetti in tutta Europa. Tra questi spicca la partecipazione a diverse operazioni nel settore dell’energia in Italia, Spagna e Gran Bretagna. Ma, soprattutto, i 2,9 miliardi dedicati alle piccole e medie imprese, anche nel nostro Paese.