Circa 1,2 miliardi le risorse a disposizione, di cui l'80% per il cosiddetto Sostegno per l'inclusione attiva (SIA)
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Il Comitato di sorveglianza del Programma Operativo Nazionale Inclusione 2014-2020 è al lavoro sulle linee guida per il SIA, messe a punto dall'Autorità di gestione del PON. Al Sostegno per l'inclusione attiva è destinato l'80% dello stanziamento disponibile, pari a oltre un miliardo e 238 milioni di euro, di cui 336,6 milioni per le Regioni più sviluppate, più di 830,8 milioni di euro per quelle meno sviluppate e 71,4 milioni per le Regioni in transizione.
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Il PON Inclusione 2014-2020
Adottato dalla Commissione europea il 23 dicembre 2014, il PON Inclusione propone misure e servizi innovativi contro la povertà e la marginalità sociale.
I primi due Assi del Programma assorbono l'80% delle risorse disponibili e sono dedicati ad estendere a livello nazionale una misura di contrasto alla povertà assoluta già sperimentata in 12 città italiane, il cosiddetto Sostegno per l'Inclusione Attiva (SIA). In particolare, l'Asse 1 riguarda l'attivazione del SIA nelle Regioni più sviluppate, mentre l'Asse 2 è relativo a quelle meno sviluppate e in transizione, ed entrambi prevedono anche azioni dirette a potenziare la rete dei servizi per i senza dimora nelle aree urbane.
L'Asse 3, invece, si concentra sull'integrazione delle comunità e delle persone a rischio di emarginazione, mentre l'Asse 4 mira al rafforzamento della capacità istituzionale e amministrativa dei soggetti coinvolti nell'attuazione del Programma e l'Asse 5 riguarda l'Assistenza tecnica, quindi la programmazione, il controllo e la valutazione del PON.
Il Sostegno per l'Inclusione Attiva – SIA
La riunione del Comitato di sorveglianza, aperta dal direttore della DG Inclusione del Ministero del Lavoro, Raffaele Tangorra, è servita a condividere con gli attori del partenariato lo stato di avanzamento di alcuni documenti.
Tra tutti le Linee guida del Sostegno per l'Inclusione Attiva (SIA), una misura di presa in carico dei nuclei familiari in difficoltà che prevede l’erogazione di un sussidio economico e l'adesione ad un progetto di attivazione sociale e lavorativa.
Le linee guida presentate dall'Autorità di gestione del PON Cristina Berliri prevedono una fase di Pre-assessment (pre-analisi), per orientare gli operatori e le famiglie nella decisione sul percorso da svolgere e per determinare la composizione dell'equipe multidisciplinare che ne accompagnerà l’attuazione; a questa fase seguono l'analisi vera e propria (Assessment) per la definizione dei progetti di inclusione attiva e la Progettazione del programma personalizzato di interventi.
Per quanto riguarda l’inserimento al lavoro gli interventi attivabili comprendono:
- Orientamento, quindi empowerment, supporto individuale, bilancio delle competenze, tutoraggio, ecc;
- Formazione, anche mediante tirocini formativi e di orientamento;
- Percorsi di attivazione sociale, destinati a cittadini fragili, difficilmente collocabili nei normali percorsi di inserimento lavorativo;
- Misure di attivazione lavorativa, anche mediante tirocini, borse di lavoro, cantieri sociali, prestazioni di lavoro socialmente utile, ecc;
- Misure di sostegno all’instaurazione di rapporti di lavoro, attraverso l'erogazione di incentivi alle imprese per l’assunzione delle persone maggiormente vulnerabili;
- Inserimento in cooperative sociali, in particolare di tipo B, e nel settore no profit, attraverso il finanziamento di voucher di lavoro accessorio;
- Supporto alle attività di lavoro autonomo e imprenditoriale, mediante incentivi, accesso agevolato al credito o all’interno di incubatori d'impresa.
Relativamente alle famiglie o alle persone maggiormente vulnerabili, i progetti possono prevedere interventi erogati dalla Regione o dai Comuni, anche in rete con altre Amministrazioni ed Enti, in materia di:
- Sostegno al reddito, ad esempio aiuti complementari al SIA, contributi economici per alloggio, utenze domestiche, servizi di cura per l’infanzia e i non autosufficienti, servizi scolastici e post scuola, cure a rilevanza sanitaria e per la vita autonoma delle persone disabili;
- Microcredito per l’inserimento socio-lavorativo, da restituire anche attraverso controprestazioni di utilità collettiva;
- Sostegno per il reperimento di alloggi;
- Assistenza socio-educativa e socio-assistenziale domiciliare;
- Servizi di mediazione familiare e di sostegno alla genitorialità;
- Nidi e altri servizi educativi per la prima infanzia;
- Interventi socio-sanitari domiciliari, residenziali o semiresidenziali;
- Collaborazione tra scuola, famiglie e servizi;
- Interventi di sostegno della Comunità.
Risorse e governance del SIA
Il finanziamento del Sostegno per l'Inclusione Attiva è assicurato da:
- fonti nazionali, tra cui le risorse previste nella Legge di Stabilità 2016, per i trasferimenti monetari ai nuclei familiari;
- fonti europee con cofinanziamento nazionale, nell'ambito del PON Inclusione 2014-2020 per i servizi e gli interventi di inclusione attiva, e del Programma Operativo del Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD), per l'erogazione di materiale scolastico ai minori delle famiglie beneficiarie del SIA;
- fonti regionali, anche a valere sui POR FSE 2014-2020.
Nell'ambito del Programma Inclusione è stato istituito un Tavolo dei responsabili regionali della programmazione sociale, che si riunirà la prossima volta il 28 aprile e ha il compito di accompagnare il processo di definizione e strutturazione della governance del SIE.
Il Tavolo dei responsabili della programmazione sociale contribuirà anche alla definizione dei bandi non competitivi che saranno emanati dagli Ambiti territoriali per l’attuazione di progetti relativi al SIA, mentre l'Autorità di gestione selezionerà i progetti ammessi a finanziamento e l'INPS svolgerà il ruolo di soggetto attuatore della misura.
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