Diminuisce il contatore del costo degli incentivi alle rinnovabili. E nel 2016, nota il GSE, non si raggiungerà il tetto di 5,8 miliardi
Contatore GSE in calo
Secondo i dati diffusi dal Gestore servizi energetici, aggiornati al 31 ottobre, torna a scendere il contatore del “costo indicativo cumulato annuo degli incentivi” riconosciuti agli impianti alimentati da fonti rinnovabili diversi da quelli fotovoltaici.
Il costo indicativo annuo è pari a circa 5,745 miliardi di euro, con una diminuzione di circa 21 milioni rispetto al mese precedente.
“La riduzione osservata rispetto al mese precedente”, spiega in una nota il GSE, “è da imputarsi principalmente alla scadenza del periodo di incentivazione di alcuni impianti incentivati con certificati verdi, nonché alla decadenza del diritto di accesso all’incentivazione di alcuni impianti a seguito di verifiche effettuate”.
Scenari di evoluzione del contatore FER
Oltre a fare il punto del livello raggiunto dal contatore, il Gestore dei servizi energetici pubblica un documento sui possibili scenari di evoluzione del costo indicativo degli incentivi riconosciuti agli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili non fotovoltaici nei prossimi mesi.
“Il contatore non supererà per tutto il 2016 il tetto dei 5,8 miliardi di euro, nemmeno nello scenario peggiore tra quelli ipotizzati, in assenza di revisioni normative o di eventi inattesi”, si legge nel documento.
Il GSE si sofferma appunto sul worst case: anche nell'ipotesi peggiore, con il prezzo dell’energia più basso, l’entrata effettiva in esercizio di tutti gli impianti ammessi ad aste e registri e in caso di aumento della producibilità degli impianti stessi, il tetto dei 5,8 miliardi non sarà raggiunto nel corso di tutto il 2016, anzi l’andamento dell’impegno di spesa sarà discendente. Semmai, nota il Gestore, a gennaio 2016 potrebbe realizzarsi un riavvicinamento a tale soglia, senza tuttavia superarla.
“La scadenza del periodo di incentivazione determina una progressiva riduzione di costo, fino a 600 milioni di euro a dicembre 2017. Nel contatore, la riduzione dell’onere dovuto alla scadenza dell’incentivazione degli impianti ha inizio già dall’11esimo mese prima della scadenza, proporzionalmente al periodo residuo”.
Legambiente: crollo delle installazioni di solare e eolico
Parallelamente, Legambiente pubblica un rapporto sulle energie rinnovabili, in cui nota, nel 2014 e nel 2015, un drastico calo delle installazioni di fonti rinnovabili in Italia: “Dal 2011 al 2014 gli impianti di solare fotovoltaico e eolico installati in Italia sono passati da 10.663 MW a 733 nel 2014. Nel 2015 questa situazione si ripete e con questi numeri si può solo dire stop alla crescita del contributo delle rinnovabili - arrivato al 40% circa dei consumi elettrici - che aveva garantito in questi anni la riduzione delle importazioni di fonti fossili, del prezzo dell’energia elettrica, delle emissioni di gas serra”, si legge nella relazione.
L'associazione ambientalista punta il dito contro il Governo Renzi: “Per le trivellazioni di petrolio e gas nel Mediterraneo sono state approvate, con il Decreto Sblocca Italia, procedure ambientali e amministrative semplificate. Al contrario, per l’eolico in mare esistono problemi, barriere e stop ai progetti”.
Photo credit: Alex Abian (Also on flickr.com/alexabian) via Foter.com / CC BY-NC-ND