La conferma arriva dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio
Il nuovo Codice degli appalti è arrivato alla settimana decisiva. Dopo un’attesa durata circa un mese, sarà votato alla Camera nei prossimi giorni, tra mercoledì e giovedì, il Ddl di recepimento delle direttive europee in materia di contratti pubblici. Lo dice il calendario di Montecitorio ma lo conferma anche il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Anche se restano ancora aggiustamenti da fare all’ultimo miglio, ad esempio in materia di società concessionarie.
I tempi di approvazione
Partiamo dai tempi di approvazione del testo. La riforma è ferma ormai da un mese in Aula. La commissione Ambiente della Camera ha, infatti, votato la sua versione del disegno di legge a inizio ottobre. Da allora il provvedimento è rimasto nel limbo. L’intenzione è di chiudere la discussione con questo passaggio: dopo non ci sarà spazio per modifiche. L’esecutivo e la maggioranza, allora, hanno preferito prendersi qualche giorno in più per ragionare sulle ultime scelte da fare prima dell’approvazione.
Il nodo del regolamento
Tra i nodi da sciogliere c’è quello del recepimento delle direttive in due tempi. Dopo una lunga trattativa, un emendamento della relatrice Raffaella Mariani ha rivisto tutto il sistema, prevedendo entro il 18 aprile prossimo un decreto di recepimento che servirà a rispettare i tempi indicati da Bruxelles. Poi, entro luglio, ci sarà un decreto correttivo, che sostituirà il precedente e sarà il Codice appalti vero e proprio. Infine, le norme non saranno attuate da un regolamento, come accaduto in passato, ma da linee guida concordate tra Mit e Anac.
I dubbi delle commissioni
Sull’assetto normativo da dare a queste linee guida, però, sono stati avanzati diversi dubbi dalle altre commissioni di Montecitorio. Allora, è quasi certo che in Aula sarà votato un emendamento, presentato da tutta la maggioranza, che avrà lo scopo di portare diversi ritocchi al sistema. In sostanza, le linee guida non saranno più concordate, ma proposte dall’Anac e approvate dal ministero delle Infrastrutture con un suo decreto. In questo modo, si adotterà un provvedimento con una formula leggera e la possibilità di rimodularlo qualora fosse necessario.
Il pacchetto concessionarie
L’altro punto sul quale sono attesi ritocchi dell’ultimo minuto sono le concessionarie autostradali. Il Senato, con la sua versione della riforma, aveva stabilito che tutti i lavori maturati nell’ambito delle concessioni dovessero andare in gara. Al momento la soglia minima è del 60%. Questa ipotesi ha scatenato le proteste dell’Aiscat, la società che riunisce le concessionarie. Così, la Camera ha leggermente rivisto il tiro e ha autorizzato le società a tenersi per le loro partecipate il 20% degli appalti sopra i 150mila euro. Stando alle indicazioni che arrivano in queste ore, però, questa formulazione è ancora in discussione e potrebbe essere ritoccata con un colpo di mano dell’ultimo minuto.
Approvazione in settimana
L’unica certezza, comunque, è che il testo sarà approvato questa settimana. Dal calendario dei lavori parlamentari erano già arrivate indicazioni in questo senso. Ma le voci sono state confermate dallo stesso ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio che venerdì scorso, nel corso della presentazione del Pon infrastrutture a Napoli, ha annunciato che questa sarebbe stata la settimana giusta per il varo del nuovo Codice.