Voucher per la digitalizzazione delle PMI ancora al palo. Data l'assenza di copertura finanziaria, le imprese attendono da oltre un anno il decreto ministeriale che dovrebbe stanziare 100 milioni di euro per l'attivazione degli incentivi e il successivo decreto direttoriale per la definizione dei termini di presentazione delle domande.
Il decreto-legge n. 145-2013
Il decreto-legge n. 145 del 23 dicembre 2013, il cosiddetto Destinazione Italia, ha previsto l'adozione di interventi per la concessione di finanziamenti a fondo perduto, nella forma di voucher di importo non superiore a 10mila euro, per:
- l'acquisto di software, hardware o servizi che consentano il miglioramento dell'efficienza aziendale,
- lo sviluppo di soluzioni di e-commerce,
- la connettività a banda larga e ultralarga da parte delle imprese,
- la formazione qualificata, nel campo ICT, del personale delle piccole e medie imprese.
La copertura finanziaria dell'intervento veniva individuata dal decreto-legge a valere sui fondi strutturali europei, nell'ambito del Programma Operativo Nazionale (PON) Imprese e Competitività 2014-2020.
La legge n. 9-2014
La URL non più disponibile ha confermato lo strumento dei voucher per la digitalizzazione delle PMI, prevedendo che le risorse, stimate in un massimo di 100 milioni di euro, possano provenire, oltre che dai fondi europei 2014-2020, anche dal Fondo per lo sviluppo e la coesione e dal Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183-1987.
Inoltre, la legge di conversione ha ampliato le finalità dei voucher, ammettendo anche interventi diretti:
- alla modernizzazione dell'organizzazione del lavoro, favorendo l'utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità, tra cui il telelavoro,
- a permettere il collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare, attraverso l'acquisto e l'attivazione di decoder e parabole, nelle aree in cui le condizioni geomorfologiche non consentano l'accesso a soluzioni adeguate attraverso le reti terrestri o laddove gli interventi infrastrutturali risultino scarsamente sostenibili economicamente o non realizzabili.
Il decreto ministeriale del 23 settembre 2014
A distanza di sette mesi dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge di conversione n. 9-2014, a settembre il Ministero dello Sviluppo economico ha approvato il decreto contenente lo schema standard del bando e le modalità di erogazione dei contributi.
Con il decreto ministeriale del 23 settembre 2014, pubblicato in Gazzetta ufficiale quasi due mesi dopo, il 19 novembre 2014, il MISE ha stabilito che i voucher sono destinati alle PMI che:
- abbiano sede legale sul territorio nazionale e siano iscritte al Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente;
- non abbiano ricevuto altri contributi pubblici per le stesse spese;
- non si trovino in stato di fallimento, liquidazione o altre situazioni equivalenti secondo la normativa vigente.
I voucher possono essere concessi nella misura massima del 50% del totale delle spese ammissibili, che sono:
- per quanto riguarda il miglioramento dell'efficienza aziendale, le spese per l’acquisto di hardware, software e servizi di consulenza specialistica strettamente finalizzate alla digitalizzazione dei processi aziendali;
- relativamente alla modernizzazione dell'organizzazione del lavoro, le spese per l’acquisto di hardware, software e servizi di consulenza specialistica, con particolare riferimento all'utilizzo di strumenti tecnologici e all’introduzione di forme di flessibilità del lavoro, tra cui il telelavoro;
- quanto allo sviluppo di soluzioni di e-commerce, le spese per l’acquisto di hardware, software, inclusi software specifici per la gestione delle transazioni on-line e per i sistemi di sicurezza della connessione di rete, e servizi di consulenza specialistica strettamente finalizzati allo sviluppo di soluzioni di commercio elettronico;
- relativamente alla connettività a banda larga e ultralarga, le spese di attivazione del servizio sostenute una tantum, con esclusivo riferimento ai costi di realizzazione delle opere infrastrutturali e tecniche, quali lavori di fornitura, posa, attestazione, collaudo dei cavi, e ai costi di dotazione e installazione degli apparati necessari alla connettività a banda larga e ultralarga;
- nel caso del collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare, le spese relative all’acquisto e all'attivazione di decoder e parabole;
- relativamente alla formazione qualificata nel campo ICT, le spese per la partecipazione a corsi e per l’acquisizione di servizi di formazione qualificata, purché attinenti fabbisogni formativi strettamente correlati agli ambiti di attività elencati ai punti precedenti, rivolti al personale delle imprese beneficiarie (titolari, legali rappresentanti, amministratori, soci, dipendenti) risultante dal Registro delle imprese o dal Libro unico del lavoro.
AAA Cercasi copertura finanziaria
Quanto alle procedure per l'accesso agli incentivi, il decreto ministeriale prevede la presentazione per via telematica delle istanze, attraverso una procedura informatica resa disponibile sul sito Internet del Ministero.
La definizione del periodo di apertura dello sportello, dei moduli per la richiesta di accesso ai voucher e del riparto su base regionale delle risorse finanziarie disponibili è affidata però a un successivo decreto direttoriale. Tale decreto potrà essere approvato solo dopo la pubblicazione del decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze con la determinazione dell'ammontare delle risorse dedicate alla misura.
A oltre un anno dall'approvazione della legge di conversione che ha previsto lo strumento, queste risorse non sono ancora state individuate. Il Ministero dello Sviluppo economico ha infatti spiegato che al momento le coperture ipotizzate nella legge di conversione non sono utilizzabili: il PON Imprese e Competitività 2014-2020 non è ancora stato approvato da Bruxelles, mentre per sbloccare le risorse del FSC e del Fondo di rotazione serve una delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE), che però ritiene non vi siano coperture sufficienti per il 2015.
Così, mentre Governo cerca di individuare nuove risorse per finanziare i voucher, le PMI restano in attesa.
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