Cosa fare quando il regime transitorio imposto alla Cina per l'adesione all'OMC scadrà? Bruxelles ha allo studio tre opzioni.
Quando la Cina ha aderito all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) nel dicembre 2001, un regime transitorio per la sua adesione ha consentito ai partner commerciali di Pechino membri dell'OMC di utilizzare una metodologia da economia non di mercato per il calcolo del dumping e per l'imposizione dei relativi dazi sulle importazioni cinesi.
Alcune delle disposizioni di questo regime transitorio - presente nella sezione 15 del protocollo di adesione della Cina - scadranno a dicembre 2016, con dirette conseguenze sulla capacità di Bruxelles di proteggere l'economia Ue dai danni derivanti da prodotti esportati dalle imprese cinesi ad un prezzo molto più basso di quello di mercato, fonte quindi di concorrenza sleale.
La Commissione sta dunque studiando le implicazioni che questa scadenza inevitabilmente avrà sulla legislazione anti-dumping (Regolamento (CE) n. 1225/2009) e anti-sovvenzioni (URL non più disponibile) dell'Unione.
Difesa commerciale Ue contro importazioni cinesi: i numeri
Alla fine del 2015, le importazioni dalla Cina risultavano oggetto di 52 misure antidumping definitive. In termini percentuali, la quota dell'import di Pechino verso l'Ue colpita da misure antidumping è dell'1,38% sul totale, la cui fetta maggiore è rappresentata dai pannelli solari. Senza di essi, infatti, la cifra sarebbe intorno allo 0,68% del totale.
Le industrie con il maggior numero di misure in vigore sono quella chimica e quella siderurgica, rispettivamente con 14 e 13 misure definitive a carico. In termini di valore di mercato, i settori maggiormente coinvolti sono, ancora, quello siderurgico, con un fatturato di circa 29 miliardi di euro, e quello delle ceramiche, con 13 miliardi di euro di fatturato.
L'occupazione in Ue legata a prodotti su cui sono in vigore misure antidumping è, in totale, di circa 250mila unità (dato del 2015).