Una vera riforma per la gestione efficiente degli incentivi allo sviluppo

|Studi e Opinioni|15 aprile 2013

Corrado Passera - foto di Niccolò CarantiIl recente intervento del vicedirettore generale della Banca d'Italia Fabio Panetta ad un convegno, dove ha dichiarato che gli incentivi erogati in 15 anni nel Mezzogiorno hanno avuto un effetto modesto, è l'occasione per alcune considerazioni sulla legge 488/92 - la regina delle agevolazioni alle imprese per oltre un decennio - e per esprimere un paio di suggerimenti sulla profonda riforma della materia di cui il Paese ha bisogno, soprattutto quando urge impiegare le risorse Ue 2007-2013, si sta negoziando la nuova programmazione finanziaria 2014-2020 e questi fondi avranno un ruolo sempre più importante vista la scarsità di mezzi a cui il Paese può ormai ricorrere.

Le conclusioni del vicedirettore non sono una novità, perchè è evidente lo stato deprecabile in cui versa il Mezzogiorno nonostante gli ingenti contributi erogati per anni alle imprese del sud. Anche l'analisi delle cause è condivisibile. La ricetta per migliorare la materia non è però chiara, né ci si sbilancia sulla recente riforma degli incentivi varata dal Ministero dello Sviluppo Economico.

La legge 488/92 è stata senza dubbio il più importante strumento di incentivazione dello sviluppo di imprese fino all'ultimo bando emanato nel 2006, sia per numero di progetti finanziati ed importi erogati, sia soprattutto perchè è la norma di rif

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