Liberalizzazione professioni e monarchie idrauliche

|Studi e Opinioni|18 novembre 2011

Lein River, Germany, foto di HeidasLe monarchie idrauliche di Mesopotamia e Cina ci hanno lasciato in eredità la difficile arte di regolare i fiumi; l’intervento del bipede umano, già da quei tempi, ha reso più violente ed ingestibili le inondazioni. Tanti punti di sfogo, prima dell’intervento della mano umana, garantiva inondazioni più o meno pacifiche ed anche benefiche; se le acque sono sotto il nostro “controllo” le inondazioni sono meno frequenti ma anche meno positive.

E, quando superano il livello di guardia di costrizione esogena, la violenza, di breve periodo e ormai tristemente nota a tutti noi, può diventare catastrofica.

Se il sistema diventa regolato e complesso, senza punti di sfogo preventivi, assistiamo all’apertura di valvole di salvaguardia spontanee, che vanno ad aprirsi nei punti più deboli. Soprattutto in quelli meno presidiati.

Il vecchio continente è follemente innamorato dell’apposizione di regole. La costituzione europea è di fatto un’enciclopedia, neppure lontanamente alla portata di uno studente universitario; immaginiamo per un comune cittadino.

La costituzione americana è composta di 8 articoli e 27 emendamenti. E sembra funzionare piuttosto bene.

L’Italia, in un’Europa che non riesce a decidere nessun genere di armonizzazione - né fiscale, né sulla difesa, tanto meno sui poteri della BCE, che allo stato sono praticamente senza confini e parlano solo la lingua di Berlino – è maestra nell’arte del bizantinismo.

La complessità, fino ad oggi, ha dato lavoro a molti.

Il sistema, per contro e correttamente, si muove verso la rimozione delle barriere all'entrata, la libera concorrenza, l’abbattimento degli steccati ordinistici.

La situazione complessiva, quella di sistema, appare veramente confusa, almeno agli occhi di quelli che vivono a stretto contatto con la macelleria fiscale.

Da una parte il legislatore vorrebbe adeguarsi a questa richiesta di libera concorrenza.

Dall’altra continua ad alimentare situazioni di complessità interpretativa ed operativa, soprattutto in campo fiscale, ma vale lo stesso per gli adempimenti antiriciclaggio e le normative lavoristiche e sulla privacy, a volte davvero imbarazzanti nella loro applicazione pratica.

Il legislatore di questi giorni, sia quello della stabilità per intenderci sia quello che ispira il nocchiero Monti, appare già pervaso dall’antico vizio della complicazione kafkiana.

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