La Corte dei conti europea torna sulla spesa dei fondi PNRR, ribadendo che allo stato attuale non si può escludere del tutto la possibilità che alcuni progetti finanziati non siano poi effettivamente realizzati. Questa volta il focus della relazione della Corte sul Recovery and Resilience Facility (RRF) verte sui controlli dei Paesi membri in materia di appalti e aiuti di Stato.
Corte dei conti: Doppio finanziamento, rischio sovrapposizione tra PNRR e altri fondi europei
Dall’analisi effettuata dalla Corte su cinque paesi campione (Croazia, Cechia, Francia, Italia e Spagna), infatti, è emerso che i sistemi di controlli messi in campo dai Paesi membri in materia di appalti pubblici e di aiuti di Stato nell'ambito delle risorse del RRF destinate ai PNRR sono ancora molto disomogenei tra loro e a volte non assicurano livelli adeguati di verifica. Un dato che porta la Corte a bacchettare anche la Commissione UE che, contrariamente a quanto fatto, non può ancora affermare con certezza che i Paesi dispongano di sistemi efficaci su questi fronti.
In tale contesto, sottolinea la Corte, è possibile che i fondi per la ripresa dalla pandemia da COVID-19 "finanzino misure che non sono state sottoposte a validi controlli sugli appalti pubblici e sugli aiuti di Stato".