Caro-energia e PPA, verso rafforzamento ruolo GSE

|Studi e Opinioni|28 gennaio 2025

PixabayL'industria italiana è preoccupata per il caro energia e Confindustria si è fatta portatrice di questo tema in Parlamento, durante un'audizione sul DL n. 208/2024 in discussione presso le commissioni Bilancio e Ambiente della Camera. La proposta dell'associazione degli industriali passa per un rafforzamento del ruolo del GSE per i contratti di compravendita a lungo termine (PPA) tra produttori di energie rinnovabili e imprese consumatrici. Ma cosa sono i PPA e perchè su di essi si sta giocando una partita importante per il mercato energetico per le imprese?

Per le imprese energivore l'Energy release traccia la strada 

I costi energetici elevati rappresentano una barriera significativa per la crescita industriale, in particolare per i settori ad alta intensità energetica, che hanno visto una riduzione della produzione del 10-15% dal 2021 a livello UE.

In base ai numeri forniti da Confindustria in audizione alla Camera sul decreto-legge Emergenze e per l'attuazione del PNRR (DL 208/2024), nel 2024 i prezzi del gas e dell’energia elettrica sono risultati in discesa rispetto al 2023 ma si sono allargati a livelli record i differenziali tra l’Italia e le altre manifatture europee.

In particolare, il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica in Italia è stato del 38% più alto di quello della Germania, dell’87% più alto di quello della Francia e del 72% più alto di quello della Spagna. La principale motivazione del divergente prezzo dell’elettricità sul mercato all’ingrosso fra l’Italia e gli altri Paesi è la differente struttura del mix di generazione, in Italia storicamente legato al gas naturale, «su cui grava anche il costo della CO2 del sistema ETS trasferito sul prezzo pagato da tutti i consumatori».

Agire sui PPA per risparmiare 5 miliardi l'anno

L'attuale delegato sul tema da parte del presidente di Confindustria, Aurelio Regina, ha avvisato che tale gap di competitività «non è più tollerabile e occorre implementare strumenti nuovi». La ricetta dell'associazione degli industriali italiani parte da una proposta che potrebbe garantire un risparmio pari a circa 5 miliardi l'anno dei costi dell'energia arrivando a contrattualizzarla per «tutte le imprese a 65 euro/MWh». 

L'associazione ha concentrato la propria attenzione sull'articolo 8 del DL 208/2024.

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