
Il duro giudizio sulla strategia europea arriva dalla “Relazione speciale 19/2024: Agricoltura biologica nell’UE – Lacune e incoerenze ostacolano il successo della pertinente politica”, pubblicata dalla Corte dei Conti dell'UE il 23 settembre. Relazione che riconosce la rilevanza dell'impegno finanziario messo in campo dall'Unione, ma segnala anche una serie di problemi che minano l'efficacia degli sforzi europei.
A fronte di alcuni Paesi che già hanno raggiunto o sono prossimi al target UE di destinare alla produzione biologica almeno il 25% della superficia agricola entro il 2030 (tra cui l'Italia che vorrebbe anticipare il traguardo al 2027), in Stati come Bulgaria, Irlanda, Malta, Paesi Bassi e Polonia la superficie destinata al bio non raggiunge quota 5%. Ma soprattutto, come spiegato dal responsabile dell'audit Keit Pentus-Rosimannus, “per un successo duraturo, non è sufficiente focalizzarsi solo sull’aumento della superficie coltivata con metodi biologici.