Dall'IA ai semiconduttori, il ruolo della digitalizzazione nel Rapporto Draghi

|Studi e Opinioni|13 settembre 2024

Rapporto Draghi Digitale - Foto di Joshua Sortino su UnsplashLa competitività dell'UE dipenderà sempre più dalla digitalizzazione di tutti i settori e dal rafforzamento delle competenze nelle tecnologie avanzate. Non sorprende, quindi, che l'ex presidente del Consiglio Mario Draghi l'abbia considerata come uno dei temi cardine nel suo rapporto "The future of European competitiveness", in cui analizza sfide e prospettive future che dovrebbero guidare la transizione digitale in Europa. 

Il Rapporto Draghi sulla competitività: sostegno all’innovazione e alle riforme

Sin dalle prime pagine, il Rapporto Draghi evidenzia un notevole "divario di produttività" tra il Vecchio Continente e gli Stati Uniti nel campo del Digitale, sottolineando un certo "ritardo" che l'Europa ha accumulato soprattutto riguardo le tecnologie digitali innovative che guideranno la crescita in futuro come ad esempio l'intelligenza artificiale (soprattutto l'IA generativa), il cloud (dai 'providers' ai 'services') e il computing (sia quello 'high-performance' che 'quantum').

La relazione, quindi, analizza le cause del gap di digitalizzazione e propone una strategia complessiva affinché l'Unione possa essere in grado di sfruttare l’opportunità di capitalizzare le future ondate di innovazione digitale. A questo quadro, inoltre, si aggiungono dei focus tematici in merito a tre specifiche linee di intervento.  

Transizione digitale in UE, gli ostacoli e la strategia nel Rapporto Draghi

Tra i principali problemi alla base della posizione di svantaggio dell’Europa nel campo delle tecnologie digitali c’è "una struttura industriale statica" che negli anni ha investito gli investimenti in ricerca e innovazione "su tecnologie mature e in settori in cui i tassi di crescita della produttività delle grandi aziende stanno rallentando."

La relazione pone l'accento anche sulle criticità dei programmi di finanziamento europeo dedicati al tema ricerca e innovazione, come ad esempio l'eccessiva complessità di Horizon Europe e la scarsità di risorse a disposizione dello strumento Pathfinder dell’European Innovation Council (EIC)A questi ostacoli, inoltre, si aggiungono elementi come l'eccessiva frammentazione del Mercato unico che impedisce una crescita esponenziale alle imprese innovative, e gli ostacoli normativi che rendono onerosa la scalabilità delle giovani aziende nel settore tecnologico. 

In virtù di questi limiti, la relazione delinea un piano per affrontare il deficit su innovazione e transizione digitale.

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