10 proposte per migliorare l’Unione doganale in Europa

|Studi e Opinioni|04 aprile 2022

Photocredit: Roberto Gomez en PixabayL’ampliamento del sistema dell’operatore economico autorizzato, l’istituzione di un’Agenzia UE per le dogane e la definizione di nuove aliquote per l’ecommerce. Sono queste alcune delle raccomandazioni avanzate dal Gruppo di saggi sulle sfide per l'Unione doganale, che nel prossimo futuro potrebbero diventare realtà.

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Dopo diversi mesi di lavoro, la scorsa settimana il Gruppo di saggi voluto dal Commissario all’economia Paolo Gentiloni, ha infatti presentato la propria relazione sul futuro dell’Unione doganale europea. 

Si tratta di un documento strategico per migliorare il sistema europeo delle dogane che, tra Covid e guerra in Ucraina, ha mostrato una volta per tutte la sua rilevanza per la difesa degli interessi europei. “Oggi le autorità doganali agevolano la fornitura di sostegno umanitario e garantiscono la corretta attuazione delle sanzioni imposte alla Russia”, ha infatti affermato Gentiloni. “Uno sdoganamento e controlli efficienti sono vitali per proteggere i cittadini e le imprese dell'UE, consentendo nel contempo il commercio legittimo, che è fondamentale per la crescita e l'occupazione. Tali proposte del gruppo - ha quindi concluso il Commissario - saranno di grande sostegno per rendere la nostra Unione doganale pronta per le sfide del futuro”.

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La relazione sul futuro dell’Unione doganale europea

"La relazione richiede un urgente cambiamento strutturale del modo in cui le dogane europee sono organizzate e attrezzate”, ha aggiunto Arancha González Laya, presidente del Gruppo di saggi. “Un'Unione doganale forte con una ‘frontiera esterna unica’ protettiva è essenziale per l'autonomia strategica dell'Europa, per il suo commercio e per le sue ambizioni in materia di sicurezza e difesa”, ha infatti spiegato González Laya, che mette in guardia dalla “'inazione” che porterebbe “a una minore protezione per i cittadini europei, una minore competitività per le imprese europee e una minore sicurezza per l'UE”.

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