Recovery fund, Industria 4.0 e 5G per colmare il digital gap in Italia

|Studi e Opinioni|30 ottobre 2020

Digital gap ItaliaPer compensare i ritardi digitali che caratterizzano l’Italia occorre rilanciare gli investimenti 4.0 – ricorrendo anche alle risorse del Recovery fund - e il 5G. L’appello arriva dai rappresentanti istituzionali e delle imprese che hanno partecipato alla presentazione del rapporto annuale I-Com su ‘Reti e Servizi di nuova generazione’.

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La XII edizione del rapporto annuale dell’Istituto per la Competitività (I-Com) - presentata durante il convegno online “Tutte le strade portano al digitale. Regole e investimenti per la ripresa economica in Italia e in Europa” - mette in evidenza luci ed ombre nella corsa al digitale non solo dell’Italia, ma anche dell’Europa.

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Brevetti, cloud e 5G: la corsa dell’Europa al digitale

Sul fronte dell’innovazione digitale – ha spiegato Stefano Da Empoli, presidente I-Com - l'UE cede il passo a Stati Uniti, Cina, Giappone e Corea del Sud per il numero di brevetti registrati in ambito digitale. Gli Stati Uniti, con più di 750mila brevetti registrati tra il 2010 e il 2018, primeggiano a livello globale. La Cina, invece, ha registrato una rapidissima crescita, passando da 17mila nel 2010 a circa 90mila nel 2018.

L’UE, nonostante abbia registrato una crescita lenta e costante nel periodo di osservazione, risulta essere il fanalino di coda, con soli 271mila brevetti digitali registrati.

Brevetti digitali - grafico a cura di I-Com

Passando al livello di preparazione digitale – misurato attraverso l’indice Cisco – l’Europa risulta divisa in due, con i paesi del Nord più avanti (che si classificano tra i primi 25 a livello globale) rispetto a quelli del Sud e dell’Est Europa (che invece si classificano tra il 25esimo e il 72esimo posto).

Preparazione digitale - grafico a cura di I-Com

Guardando alla media UE, il punteggio ottenuto (15,95) è notevolmente più basso di quello degli Stati Uniti (19,03), della Corea (18,22) e del Giappone (17,69).

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