Ddl Concorrenza: professionisti, manca disegno complessivo

|Studi e Opinioni|26 febbraio 2015

Author: thinkpanama / photo on flickrTre associazioni di giovani professionisti, Aiga (avvocati), Asign (notai) e Ungdcec (commercialisti), contestano il disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza approvato il 20 febbraio dal Consiglio dei Ministri. "Più che incentivare la collaborazione tra professionisti - fanno notare in un comunicato - si gioca al divide et impera".

Le novità del Ddl Concorrenza per il professionisti

Tra le novità previste dal ddl Concorrenza figurano alcune norme che interessano il mondo delle professioni.

Per gli avvocati, ad esempio, viene meno il vincolo di appartenenza a una sola associazione professionale e diventa obbligatorio presentare un preventivo all’assistito, anche senza che lo richieda. Inoltre, il provvedimento varato dal CdM ammette le società multiprofessionali e l’ingresso di soci di capitali.

Quanto ai notai, il disegno di legge riduce gli atti per i quali è richiesta l’autentica notarile, autorizzando anche altri soggetti, come avvocati e commercialisti, a redigere atti per transazioni immobiliari di modesta entità e relativi ad unità immobiliari non ad uso abitativo. Per una serie di altri atti, tra cui quelli per la costituzione di società a responsabilità limitata con capitale fino a 20 mila euro, inoltre, l'atto notarile può essere sostituito dalla sottoscrizione digitale.

Aiga, no al divide et impera

Le proposte del Governo non convincono la presidente dell'Associazione Italiana Giovani Avvocati Nicoletta Giorgi, che si dice preoccupata per la formulazione della norma relativa alla società di capitali. Nel testo del Governo, secondo la Giorgi, “manca del tutto la previsione della multidisciplinarietà, dei requisiti e dei limiti del socio di capitale, onde evitare abusi di posizione o addirittura conferimenti illeciti”. Nessun riferimento, inoltre, alla natura non commerciale di tale società e alla qualificazione dei redditi come redditi da lavoro autonomo.

In assenza di una disciplina sulle categorie professionali con le quali l’avvocatura può costituire associazioni, continua la presidente dell'Aiga, "viene da pensare che non si voglia incentivare la collaborazione tra professioni, e quindi un servizio a tutto tondo di alta qualità, ma si giochi ad un 'divide et impera' piuttosto che fornire strumenti utili e realmente proponibili alla categoria".

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