Come realizzare l’autonomia energetica e rendere la transizione green giusta? Risponde Gilberto Dialuce, presidente ENEA

|Strategie|16 febbraio 2023

Gilberto Dialuce - foto di ENEAIn un periodo storico particolarmente complesso l’Europa deve realizzare la sua autonomia energetica puntando su energie rinnovabili, combustibili alternativi, efficienza energetica ed economia circolare. Senza dimenticare che la transizione ecologica dev’essere anche giusta e inclusiva. Intervista al presidente di ENEA Gilberto Dialuce. 

Sicurezza energetica: di cos'hanno bisogno Italia e UE perché non resti solo sulla carta

Gli obiettivi ambiziosi che l’UE si è posta su energie rinnovabili e decarbonizzazione devono essere accompagnati da un approccio solidale, attento agli aspetti sociali, e da uno sforzo tecnologico importante. Come coniugare il mantenimento della rotta verso la decarbonizzazione con lo scenario attuale?

In questa fase storica abbiamo davanti numerose sfide, spesso molto complesse. Da un lato occorre raggiungere gli obiettivi europei di decarbonizzazione, con il progressivo abbandono delle fonti fossili nel più ampio contesto della transizione energetica ed ecologica. Dall’altro lato lo scenario geopolitico e la crisi energetica dell’ultimo anno hanno acceso i riflettori sulle difficoltà di questo percorso. 

Per mantenere la rotta, seguendo una strategia che sia coerente con questi traguardi e consenta di tenere insieme le diverse esigenze, occorre uno sforzo straordinario anche nella direzione della ricerca e dell’avanzamento tecnologico

Da entrambe queste variabili può venire un contributo di rilievo e un valore aggiunto per incrementare la sostenibilità, diffondere l’innovazione e, soprattutto, promuovere una transizione ecologica più giusta e inclusiva, che non lasci indietro nessuno. Quest’ultimo aspetto è fondamentale e richiede molteplici misure e un approccio trasversale. 

I piani per la decarbonizzazione potrebbero porre l’Europa in una situazione “paradossale” in cui per sostituire la dipendenza da alcuni fornitori di energie fossili, come la Russia, si rischia di dipendere da altri Paesi che forniscono materie prime critiche e che pure pongono questioni geopolitiche importanti. Su cosa dovrebbe puntare l’Europa per rendersi più autonoma sotto il profilo degli approvvigionamenti energetici? 

Non c’è dubbio che garantire la sicurezza energetica europea e nazionale è un’equazione con molte variabili complesse. Ed è vero che alcuni paesi fornitori di gas e petrolio alternativi alla Russia possono presentare situazioni interne problematiche, in particolare sotto il profilo geopolitico.

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