La notizia che arriva dalla National Ignition Facility negli Stati Uniti è di quelle importanti: per la prima volta, infatti, una reazione di fusione nucleare ha ottenuto più energia di quella consumata per innescarla. "Una svolta storica", come l’hanno definita a Washington. Ma la cautela è d’obbligo e una serie di problemi restano ancora irrisolti. Di certo la svolta statunitense potrebbe avere conseguenze anche da questo lato dell’Atlantico.
La fusione termonucleare è la reazione che avviene nel Sole e nelle stelle, un processo in cui due nuclei si uniscono per formarne uno più pesante, mentre la fissione (quella usata finora) è il processo in cui un nucleo si divide in due nuclei più leggeri. Nel primo caso l’energia scaturisce dall’unione di due nuclei di elementi molto leggeri come, ad esempio, l’idrogeno.
La differenza più grande sta nei rifiuti prodotti: il processo di fissione comporta la produzione di scorie altamente radioattive, mentre nella fusione non ci sono rifiuti pericolosi di nessun tipo, né rischi di disastri ambientali.
Per questo molti considerano la fusione nucleare la principale risposta della scienza al problema energetico nel lungo