Raggiunta l'intesa con il Consiglio, il Parlamento europeo, riunito in Plenaria a Strasburgo, ha approvato ieri, a larga maggioranza, le proposte per l'aggiornamento della direttiva 2003 sulla gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Waste Electrical and Electronic Equipment – WEEE).
Il primo elemento di novità riguarda la quantità di rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE) da avviare al riciclo: il pacchetto legislativo prevede infatti l'innalzamento dei livelli di raccolta obbligatoria.
Per ogni 100 tonnellate di beni messi sul mercato nei tre anni precedenti, ogni stato membro dovrà raccogliere, entro il 2016, 45 tonnellate di rifiuti. Per il 2019, invece, la raccolta dovrà salire al 65% dei beni immessi sul mercato o, in alternativa, essere pari all'85% dei rifiuti prodotti. Con l'eccezione di dieci Paesi, tra cui l'Italia, che per la debolezza delle infrastrutture potranno chiedere di spostare il raggiungimento dell'obiettivo finale al 2021.
Obiettivi che, ha auspicato il commissario all'Ambiente Janez Potočnik, potrebbero incoraggiare “alcuni Stati membri ad essere ancora più ambiziosi, puntando a raggiungere tale traguardo anche prima della scadenza prevista”.
Per Potočnik, infatti, “un adeguato trattamento dei RAEE è importante per prevenire danni alla salute umana e all'ambiente, e la loro raccolta sistematica costituisce il presupposto per il riciclaggio di preziose materie prime quali l'oro, l'argento, il rame e i metalli rari contenuti nei nostri televisori, laptop e telefoni cellulari usati”.
Un altro aspetto del provvedimento riguarda la possibilità, per i consumatori, di restituire gli apparecchi di piccole dimensioni, come i telefoni cellulari, ai rivenditori, anche quando non si vuole acquistare un nuovo prodotto, per agevolare il recupero dei materiali.
Infine, il pacchetto prevede controlli più severi per evitare che i rifiuti elettrici ed elettronici siano imbarcati illegalmente in direzione di paesi che non garantiscono una loro gestione sicura.
Un'ottima notizia, quindi, sia per l'economia sia per l'ambiente, ha commentato il relatore Karl-Heinz Florenz (PPE, DE), a margine del voto.
La palla passa ora al Consiglio cui spetta l'approvazione formale del pacchetto. Seguirà la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, dopo la quale gli Stati membri avranno 18 mesi per trasporre le nuove regole nella legislazione nazionale.
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