Pesca e agricoltura non saranno penalizzate grazie a due importanti misure previste dal decreto Milleproroghe, approvato lo scorso 23 dicembre. Con il decreto, infatti, sono state stabilite due proroghe inerenti il Programma nazionale triennale della pesca e dell'acquacoltura e il riconoscimento della ruralità degli immobili, al fine di sostenere gli imprenditori italiani.
Le due misure, ha dichiarato il Ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Mario Catania, rappresentano un risultato importante, che avrà effetti positivi su entrambi i comparti produttivi. La proroga del Programma nazionale triennale della pesca e dell'acquacoltura, infatti, aiuterà le imprese nella realizzazione delle azioni a sostegno del settore, supportandole in questa fase di delicata congiuntura economica.
Il decreto ha inoltre posticipato al 31 marzo 2012 la scadenza per le domande di riconoscimento degli edifici rurali. Questa misura, ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, "è un primo importante segnale d'attenzione politica alle gravi difficoltà delle imprese agricole''.
La proroga, infatti, intende garantire ai soggetti interessati un lasso di tempo maggiore per usufruire della possibilità, offerta dal Decreto Sviluppo, di presentare un’autocertificazione attestante il possesso ininterrotto da parte dell'immobile dei requisiti di ruralità. Una volta riconosciuti tali requisiti i proprietari degli edifici rurali saranno esenti dal pagamento di nuove imposte sugli immobili.
Il provvedimento rappresenta un atto doveroso e indispensabile da parte del governo, ha dichiarato la Confederazione italiana degli agricoltori (Cia), senza il quale tantissimi agricoltori vedrebbero sfumare la possibilità di regolarizzare i propri fabbricati rurali.
Per rispondere alle preoccupazioni degli agricoltori sulla monovra, vista da molti come penalizzante per il settore primario, Catania ha ricordato che dopo questa prima fase incentrata sulla fiscalità immobiliare, seguirà una seconda fase, votata alla crescita e allo sviluppo.
Commentando i dati emersi dal monitoraggio della spesa dei Programmi di sviluppo rurale (Psr) effettuato dalla Rete rurale nazionale, il Ministro ha evidenziato la grande dinamicità degli imprenditori agricoli italiani, "che hanno cercato di sfruttare al meglio le opportunità offerte dai Programmi di sviluppo rurale per migliorare la competitività delle proprie aziende e cercare di superare al più presto una delle crisi più difficili degli ultimi anni".
Negli ultimi 50 giorni, infatti, sono stati erogati 927 milioni di euro di contributi pubblici, corrispondenti ad una quota comunitaria di 492 milioni di euro. Sicilia e Campania hanno ottenuto i migliori risultati, con pagamenti pari a 174 milioni di euro (114 milioni di quota Feasr) e 106 milioni di euro (61 milioni di euro di quota Feasr).
I dati dimostrano gli sforzi compiuti negli ultimi mesi dal Ministero, dalle Regioni, da Agea e dagli altri Organismi pagatori per evitare qualsiasi forma di penalizzazione finanziaria parte dell'UE, attraverso il disimpegno automatico dei fondi comunitari destinati agli interventi di sviluppo rurale.
Lo scorso dicembre durante un'audizione al Parlamento, infatti, il ministro aveva manifestato la propria preoccupazione in merito alla riforma della Politica agricola comune (Pac) proposta dalla Commissione europea. Questo tipo di riforma, ha concluso Catania, "finirà per favorire la proprietà fondiaria rispetto alle imprese agricole".
Links
URL non più disponibile