Le amministrazioni titolari dei Programmi cofinanziati dai fondi europei 2021-2027 hanno trasmesso al Dipartimento per le politiche di coesione l'elenco dei progetti prioritari con riferimento ai sei settori strategici individuati dal DL Coesione 60-2024.
Secondo quanto anticipato da Il Sole 24 Ore, si tratta in tutto di 242 progetti per un valore complessivo che supera i 3,7 miliardi di euro, su una programmazione complessiva, tra fondi strutturali europei e cofinanziamento nazionale, da circa 75 miliardi.
Gli interventi prioritari nei sei settori strategici del Decreto Coesione
Con la riforma della Politica di Coesione introdotta dal decreto-legge 60-2024 per razionalizzare l'utilizzo dei fondi europei, il Governo ha previsto un'operazione di screening sui Programmi di Ministeri, Regioni e Province autonome per individuare una serie di interventi prioritari in sei settori strategici già selezionati dal dl:
- risorse idriche;
- infrastrutture per il rischio idrogeologico e il rischio idraulico e per la protezione dell’ambiente;
- rifiuti;
- trasporti e mobilità sostenibile;
- energia;
- sostegno allo sviluppo e all’attrattività delle imprese, anche per le transizioni digitale e verde.
Ai sei settori in sede di conversione in legge del decreto si sono aggiunti degli indici per orientare la selezione degli interventi da parte delle amministrazioni titolari dei Programmi, in particolare con riferimento all'impatto occupazionale e sociale, mentre il termine di trasmissione degli elenchi al Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri è stato fissato in 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, pubblicata in Gazzetta ufficiale il 6 luglio scorso.
Con qualche mese di ritardo, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, Ministeri, Regioni e Province autonome hanno portato a termine il compito, trasmettendo al Dipartimento tutti gli elenchi, per un totale di 242 progetti prioritari. Interventi che ora verranno sottoposti a un monitoraggio rafforzato, ma saranno anche il potenziale motore di un meccanismo di premialità.
Attraverso relazioni semestrali sull'avanzamento procedurale e finanziario dei progetti, si verificheranno eventuali ritardi rispetto alle tabelle di marcia e, in caso di inerzia, potranno scattare poteri sostitutivi da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Viceversa, i progetti che centreranno gli obiettivi intermedi e finali individuati nei rispettivi cronoprogrammi sbloccheranno la possibilità di utilizzare le economie delle risorse del Fondo sviluppo e coesione (FSC) maturate in relazione agli Accordi di coesione per il cofinanziamento dei Programmi FESR e FSE Plus+.
In base alle anticipazioni di stampa in circolazione in queste ore, oltre 1,2 miliardi, dei circa 3,7 complessivamente oggetto della procedura, sono relativi a interventi in capo ai Ministeri, in particolare al Fondo nuove competenze (FNC) nell'ambito del PN Giovani, Donne e Lavoro 2021-2027, alla riserva PN RIC 2021-2027 del Fondo di garanzia PMI e ai Piani territoriali per la transizione giusta di Taranto e Sulcis finanziati dal Just transition fund (JTF).