In attesa delle regole attuative per la fruizione dell’esonero contributivo riservato alle madri lavoratrici nel 2025, l'INPS ha fornito importanti chiarimenti in merito a chi può continuare a beneficiare del bonus mamme secondo i criteri in vigore nel 2024.
Dal bonus nuove nascite al congedo parentale: cosa prevede la Manovra 2025 per le famiglie
Introdotto dalla legge di Bilancio 2024 (articolo 1, comma 180-181), il bonus mamme consiste in uno sgravio contributivo in busta paga che spetta alle lavoratrici madri con figli a carico che rispettino una serie di requisiti.
Successivamente, questa agevolazione è stata rimodulata dalla Manovra 2025 (articolo 1, comma 219-220), che da un lato ha ampliato la platea di beneficiarie alle lavoratrici a tempo determinato e a quelle autonome, e dall'altro ha introdotto alcune restrizioni per l'accesso al sussidio.
Esonero contributivo madri lavoratrici 2024: dall'INPS le regole 'ponte'
Nel 2024, le lavoratrici madri hanno potuto beneficiare di un esonero del 100% dei contributi IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti), per uno sconto fino a 250 euro al mese, nel limite quindi di 3 mila euro annui.
Nonostante la generalità del nome, il bonus non riguardava tutte le madri lavoratrici: l’agevolazione, infatti, spettava in presenza di un contratto subordinato a tempo indeterminato, escludendo quindi chi svolge lavoro autonomo e domestico.
In base a quanto previsto dalla norma istitutiva, per il triennio 2024/2026 questo incentivo è riservato alle madri di tre o più figli, di cui il più piccolo di età inferiore a 18 anni, mentre per il solo 2024, la misura spettava anche alle madri con due figli, di cui il più piccolo di età inferiore a 10 anni.
A tal proposito, l’INPS, con il messaggio n. 401 del 31 gennaio 2025, ha confermato che l’agevolazione per le madri con due figli è venuta meno al 31 dicembre 2024. Mentre, per quanto riguarda l’esonero contributivo previsto in favore delle lavoratrici madri di tre o più figli, il bonus trova applicazione fino al 31 dicembre 2026.
Questa seconda agevolazione, ha precisato l’INPS, spetta anche nell'ipotesi in cui la nascita (o l’affido/adozione) del terzo figlio si verifichi nel corso del 2025 o del 2026. In questo caso, il bonus sarà applicato a partire dal mese della nascita/entrata in famiglia (fermo restando il requisito di un rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato). Non cambiano le modalità di fruizione già adottate per il 2024, sono le stesse indicate dall’INPS nella circolare n. 27/2024.
Per approfondire: Sgravio contributivo mamme 2024, come funziona e i chiarimenti INPS
Bonus mamme 2025: come funziona e a chi spetta?
Come già anticipato in premessa, la legge di Bilancio ha confermato la misura, introducendo delle novità in merito alla fruizione del bonus mamme lavoratrici nel 2025.
In primo luogo, l’agevolazione viene estesa anche alle lavoratrici autonome, escluse dal bonus nel 2024, e a quelle con rapporto a tempo determinato. Nel primo caso, il sussidio spetta alle lavoratrici autonome che percepiscono almeno uno tra redditi di lavoro autonomo, redditi d’impresa in contabilità ordinaria, redditi d’impresa in contabilità semplificata o redditi da partecipazione e che non hanno optato per il regime forfetario.
Le modifiche introdotte dalla Manovra, tuttavia, stabiliscono anche alcuni paletti per accedere allo sgravio contributivo. Nello specifico, per beneficiare del bonus, le lavoratrici devono essere madri di due o più figli e l'aiuto può essere erogato fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo. Inoltre, a partire dal 2027, si prevede che le lavoratrici madri di tre o più figli potranno godere dell’esonero fino al mese del compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.
Inoltre, si introduce un dettaglio relativo al limite reddituale. Il bonus mamme 2025 spetterà solo a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore a 40 mila euro su base annua (salvo per le lavoratrici autonome, per cui si prevede uno specifico strumento di valutazione). Resta ferma, invece, l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.
Infine, viene modificato l’importo dell’esonero. Se nel 2024 lo sgravio sui contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti, a carico delle lavoratrici è stato del 100%, dal 2025 sarà parziale. L’entità del bonus, insieme ad altri dettagli operativi, verranno definiti da un apposito decreto attuativo MEF-MLPS, atteso in base a quanto stabilito dalla Manovra entro il 31 gennaio scorso ma ancora non emanato. A tal proposito, l'INPS nel messaggio n. 401/2025 rende noto che fornirà le indicazioni per la disciplina e la gestione della nuova versione della misura solo a seguito dell’adozione del suddetto decreto.
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