Attraverso l’accordo con IFFCO, gruppo internazionale del food & beverage, SACE si pone l’obiettivo di fare da apripista alle imprese e alle PMI italiane della filiera dell’agrifood, facilitando l'accesso ai mercati del Medio Oriente e di altre aree geografiche, con impatti positivi per l’export italiano.
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SACE, il gruppo assicurativo-finanziario controllato direttamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), annuncia la sua prima operazione di finanza islamica al fianco di IFFCO, gruppo internazionale del settore food & beverage, nell’ambito del programma SACE Push Strategy.
L’operazione si pone l’obiettivo di massimizzare le opportunità di business per le imprese italiane dell’agrifood e rafforzare l’export per tutta la supply chain. Vediamo di cosa si tratta.
SACE, la prima operazione di finanza islamica
Il programma Push Strategy di SACE, nel cui ambito è stata effettuata l’operazione, ha l’obiettivo di aprire nuove rotte commerciali per l’export in Paesi considerati strategici per le imprese italiane e si rivolge a buyer esteri di punta in settori ad alto potenziale per il Made in Italy.
Parte fondante del programma è l’accordo con i buyer, che si impegnano a valutare forniture italiane per l’attuazione dei loro piani di investimenti (a fronte di un finanziamento a medio-lungo termine garantito da SACE), accordo reso più facile da una serie di incontri di business matching, organizzati da SACE tra le PMI italiane interessate ad accreditarsi come fornitori e i procurement team delle controparti estere.
L’accordo tra SACE e IFFCO rappresenta la prima operazione, per il gruppo controllato dal MEF, di Push Strategy secondo i principi della finanza islamica. Principi che si muovono nel rispetto delle regole tratte dal Corano con riferimento al mondo economico, con sostanziali differenze rispetto al sistema occidentale, in particolare non ammettendo l'applicazione di interessi sui finanziamenti.
“Abbiamo progettato in modo creativo una struttura finanziaria lavorando attorno a parametri complessi per sincronizzare le clausole ECA e adattarle a una struttura islamica per fornire una soluzione innovativa rispetto all'offerta convenzionale”, spiega infatti Samir Nayak, Director e Group Treasury IFFCO.
Basato negli Emirati, IFFCO si occupa della produzione e commercializzazione di un’ampia gamma di prodotti e servizi alimentari, con oltre 95 stabilimenti in 50 Paesi e un portafoglio di partner globali di oltre 80 brand. L’accordo con SACE prevede un finanziamento, garantito dal gruppo controllato dal MEF, erogato interamente da HSBC e strutturato secondo i principi del Commodity Murabaha della finanza islamica.
L’intervento si pone l’obiettivo di massimizzare le opportunità di business per le imprese italiane dell’agrifood, una filiera che comprende 1,2 milioni di imprese, di cui 53 mila attive nel settore del food & beverage. La filiera, da sola, contribuisce al 10% dell’export nazionale (64,4 miliardi di euro nel 2023).
La collaborazione tra IFFCO, SACE e HSBC ha portato a un modello di pronto utilizzo per operazioni finanziarie conformi alla Sharia nell'ambito del programma Push SACE.
“Questa operazione segna un ulteriore sviluppo nelle strutture conformi alla Shariah. Transazioni transfrontaliere innovative come questa stanno accelerando il commercio e gli investimenti tra Europa e Medio Oriente”, sostiene Alexei Rybakov, Head of Export Finance MENAT di HSBC.
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