Fondi europei per promuovere giustizia, diritti e inclusione sociale
L'avviso Rom Sinti e Caminanti (RSC) 2024 si colloca nell'ambito delle iniziative del Programma Nazionale Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027, che ha come obiettivo cardine la promozione dell’inclusione sociale e il contrasto alla povertà, mediante un approccio integrato che ne risolva le cause profonde.
Il bando PN Inclusione per integrazione di Rom, Sinti e Caminanti
Come già anticipato, l'avviso RSC 2024 ha come obiettivo la realizzazione di progetti integrati volti a rafforzare l’inclusione e integrazione sociale di bambini e adolescenti rom e sinti, nonché delle loro famiglie.
L'iniziativa si rivolge agli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) di tutta Italia e promuove da un lato l’attivazione di progetti di accompagnamento individualizzato e di gruppo per bambini e famiglie RSC, finalizzati all’inclusione e integrazione sociale. Dall'altro, l’attivazione di una serie di interventi socioeducativi rivolti alla comunità più ampia di bambine e bambini presenti negli istituti scolastici che parteciperanno, nonché azioni di sensibilizzazione, orientamento e formazione (anche attraverso attività laboratoriali) volti a rafforzare le competenze degli operatori sociali, sociosanitari e socioeducativi coinvolti.
Guardando alle tempistiche, a seguito della proroga dell'avviso pubblico le proposte progettuali potranno essere caricate sulla Piattaforma Multifondo fino al 29 marzo 2024.
Consulta la scheda di sintesi del bando
Nuovo Supreme e Puoi Plus: gli altri bandi del PN Inclusione 21-27
L'avviso RSC rappresenta il terzo tassello rispetto al mosaico complessivo delle opportunità nell'ambito del PN Inclusione 2021-2027. Alla fine del 2023, infatti, sono state pubblicate le prime due call - l'avviso Nuovo Supreme e l'avviso Puoi Plus - che si sono chiuse rispettivamente il 21 gennaio e il 15 dicembre scorso.
Nel dettaglio, l'avviso Nuovo Supreme si focalizzava sulla realizzazione di interventi di prevenzione e contrasto al lavoro sommerso e al fenomeno del caporalato.
