In Gazzetta ufficiale il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che definisce programmi, progetti e attività che l'Italia intende attuare nell'ambito dell'iniziativa internazionale Mission Innovation. A disposizione 502 milioni di euro per promuovere la ricerca e lo sviluppo di tecnologie energetiche innovative a zero emissioni di carbonio.
Tutti i meccanismi di finanziamento e i fondi europei per l'idrogeno
Nella Gazzetta ufficiale del 25 gennaio è stato pubblicato il decreto MASE del 16 novembre 2023 che fissa le regole d’ingaggio nazionali per la partecipazione al programma internazionale Mission Innovation, cui l’Italia aderisce insieme ad altri 23 Paesi e alla Commissione europea.
Cos’è Mission Innovation
Mission Innovation è un’iniziativa di cooperazione multilaterale globale nata a Parigi nel 2015 con lo scopo di accelerare i processi di innovazione delle tecnologie clean, sia in ambito pubblico che privato, attraverso l’impegno dei Paesi aderenti, Italia inclusa, a raddoppiare la quota pubblica degli investimenti dedicati alle attività di ricerca, sviluppo e innovazione delle tecnologie per la decarbonizzazione al fine di rendere l'energia pulita accessibile ai consumatori e di creare posti di lavoro verdi e opportunità commerciali.
Nella prima fase dell’iniziativa l’Italia ha aderito alle Innovation Challenges che la caratterizzavano, concentrando particolarmente l’attenzione su smart grid, idrogeno e materiali energetici innovativi.
Il 2 giugno 2021 è stata lanciata ufficialmente la nuova fase dell’iniziativa, denominata Mission Innovation 2.0. Questa nuova fase è caratterizzata dalla creazione di nuove Mission nate da fusioni e integrazioni delle aree tematiche di ricerca precedenti.
Ad oggi, sono 7 le Mission individuate dal programma:
- Green Powered Future, che intende dimostrare che entro il 2030 i sistemi energetici in diverse aree geografiche e climatiche sono in grado di integrare efficacemente fino al 100% di energie rinnovabili variabili nel loro mix di generazione e mantenere un sistema economicamente efficiente, sicuro e resiliente;
- Zero-Emission Shipping, che intende creare un’alleanza tra Paesi per far sì che le navi in grado di funzionare con carburanti a emissioni zero costituiscano almeno il 5% della flotta globale di acque profonde entro il 2030;
- Clean Hydrogen, che ha l’obiettivo di aumentare la competitività dell’idrogeno pulito riducendo i costi end-to-end a 2 dollari al chilogrammo entro il 2030;
- Carbon Dioxide Removal, che intende permettere alle tecnologie di rimozione dell’anidride carbonica di raggiungere una riduzione netta di 100 milioni di tonnellate di CO2 l’anno a livello globale entro il 2030;
- Urban Transition, per realizzare entro il 2030 almeno 50 progetti dimostrativi integrati su larga scala negli ambienti urbani di tutto il mondo, fornendo a tutte le città un percorso per adottare soluzioni a zero emissioni di carbonio;
- Net-Zero Industries, che si pone l’obiettivo di catalizzare lo sviluppo e la dimostrazione di soluzioni competitive in termini di costi per la decarbonizzazione efficiente delle industrie ad alta intensità energetica in tutto il mondo, difficili da abbattere entro il 2030;
- Integrated Biorefineries, che intende sviluppare e dimostrare soluzioni innovative per accelerare la commercializzazione di bioraffinerie integrate, con l’obiettivo di sostituire il 10% dei combustibili, dei prodotti chimici e dei materiali di origine fossile con alternative di origine biologica entro il 2030.
I fondi nazionali per Mission Innovation: focus su Green Powered Future e Clean Hydrogen
Il decreto MASE del 16 novembre 2023 serve a mettere nero su bianco l’impegno italiano nell’ambito del programma Mission Innovation prevedendo innanzitutto quanti fondi sono destinati alle singole Mission.
Il programma di spesa 2023-2026 del MASE vale complessivamente oltre 502 milioni di euro, così ripartiti:
- 317 milioni per il programma Green Powered Future Mission;
- 118 milioni per il programma Clean Hydrogen Mission;
- 36 milioni per progetti e attività trasversali tra i due programmi;
- 11 milioni per i progetti internazionali;
- 17,5 milioni per le attività di supporto scientifico;
- 3,1 milioni per le spese di gestione connesse alle attività.
Fondi che potranno essere incrementati con ulteriori risorse qualora si rendessero disponibili.
Il decreto MASE non si limita a ripartire le risorse focalizzando l’attenzione nazionale sulle missioni Green Powered Future Mission (GPFM) e Clean Hydrogen Mission (CHM) ma definisce programmi, progetti e attività da attuare nell’ambito delle mission in coerenza con gli ambiti tecnologici definiti nella proposta di aggiornamento del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC) e con quanto previsto dagli Action Plan 2022-2024 delle missioni.
Vediamo nel dettaglio cosa finanzierà il MASE tramite le due missioni.
Cosa finanzia la mission Green Powered Future
Per il programma Green Powered Future Mission il faro è puntato su attività di ricerca e sperimentazione, realizzazione di progetti pilota e/o prototipi di componenti e di sistemi prototipali industriali nelle aree strategiche:
- delle fonti rinnovabili: sono ammessi progetti e attività dedicati all’integrazione di elevati livelli di energia solare fotovoltaica e/o eolica nei sistemi deboli o isolati, tramite la validazione di soluzioni innovative per gestire al meglio l’intermittenza ed il bilanciamento tra la produzione da fonti rinnovabili non programmabili (FRNP) ed i carichi legati alle utenze finali; al miglioramento delle attività di monitoraggio per finalità di manutenzione e di predittività della produzione delle fonti rinnovabili; all’individuazione di soluzioni innovative di installazione delle rinnovabili, al fine di ottimizzare il potenziale nazionale;
- delle tecnologie di rete e stoccaggio dell’energia: sono ammessi progetti e attività per l’aumento della flessibilità delle reti elettriche, al fine integrare efficacemente le energie rinnovabili variabili (come l’eolico e il solare) fino al 100% del mix di generazione, mantenendo i sistemi stessi economicamente efficienti, sicuri e resilienti; l’integrazione in rete di sistemi di accumulo in grado di offrire servizi alla rete nel breve, medio e lungo periodo, per garantirne la stabilità anche in presenza di elevatissime penetrazioni di energie rinnovabili variabili; l’incremento della sostenibilità economica e ambientale, incluso il riciclo, il riuso ed il recupero;
- dei dati e digitalizzazione di rete: sono ammessi progetti e attività per il miglioramento delle attività di monitoraggio delle reti tramite lo sviluppo di piattaforme digitali interoperabili e l’installazione di sensori avanzati per la raccolta capillare di dati dalle reti elettriche; l’implementazione di modelli avanzati, quali, a titolo esemplificativo, il digital twin , al fine di pianificare lo sviluppo della rete considerando la generazione distribuita e la flessibilità della domanda; l’interoperabilità della mobilità elettrica con la rete elettrica, ivi inclusa l’implementazione di soluzioni per la ricarica dei veicoli elettrici pubblici e privati in grado di fornire flessibilità alla rete ed al contempo soddisfare le esigenze di trasporto dei cittadini;
- del nucleare: sono ammessi progetti e attività per lo sviluppo dell’energia nucleare da fissione per il breve-medio periodo; lo sviluppo dell’energia nucleare da fusione per il lungo periodo; l’organizzazione di una campagna di formazione e informazione tecnica, su vasta scala, relativa alle tecnologie nucleari; le tecnologie nucleari per usi civili per attività non energiche.
Cosa finanzia la mission Clean Hydrogen
Il programma della Clean Hydrogen Mission punta sula realizzazione di attività di ricerca e sperimentazione e sulla realizzazione di prototipi industriali che, oltre a garantire il raggiungimento degli obiettivi definiti nell’ambito dell’ Action Plan 2022-2024, si pongano come obiettivi:
- l’aumento delle performance degli impianti;
- l’incremento della sostenibilità economica e ambientale;
- l’individuazione di soluzioni innovative per la produzione di idrogeno, al fine di ridurre la domanda di idrogeno di origine fossile;
- la definizione di standard tecnologici e di sicurezza per l’uso dell’idrogeno.
I progetti trasversali alle due mission e i progetti internazionali
I progetti e le attività trasversali indicati dal decreto MASE sono finalizzati all'individuazione di sinergie tra la Green Powered Future Mission (GPFM) e la Clean Hydrogen Mission tramite la realizzazione di attività di ricerca e sperimentazione e la realizzazione di progetti pilota e dimostratori di taglia industriale nelle aree strategiche. In particolare il focus è su:
- elettrolizzatori e reti elettriche: previsti programmi e attività che garantiscano l’installazione ottimale di elettrolizzatori per la produzione di idrogeno rispetto alla disponibilità delle risorse rinnovabili locali, alle connessioni di rete e alle possibilità di stoccaggio e di impiego del vettore idrogeno nei processi industriali;
- bioidrogeno, biocarburanti e integrazioni con le reti: in tale area, sono ammessi progetti e attività che garantiscano l’integrazione della rete elettrica, del gas e delle reti di teleriscaldamento, anche con il settore dei trasporti, attraverso l’impiego di biocarburanti e del vettore idrogeno rinnovabile e bioidrogeno;
- materie prime critiche e materiali avanzati: sono ammessi progetti e attività che garantiscano una diminuzione nell’impiego di materie prime critiche rispetto alle tecnologie attualmente disponibili, o il recupero delle stesse.
L’ultimo pezzo del puzzle riguarda i progetti internazionali, finalizzati a garantire la cooperazione industriale e sviluppati in collaborazione con le principali istituzioni internazionali del settore energetico, quali l’International Energy Agency (IEA), l’International Renewable Energy Agency (IRENA), la Banca mondiale, oltre che con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
Chi può accedere alle agevolazioni Mission Innovation
Fatta eccezione per il nucleare, per cui è prevista la la stipula di uno specifico accordo di programma tra ENEA e MASE, per i programmi, i progetti e le attività previsti dal decreto del 16 novembre 2023, le agevolazioni sono concesse a soggetti pubblici e privati, secondo quanto definito dai decreti che saranno emanati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Tali decreti serviranno anche a definire le dimensioni dei beneficiari, il regime di aiuto previsto, nel rispetto della disciplina degli aiuti di Stato, i criteri di ammissibilità, i costi ammissibili, l’agevolazione concedibile e la procedura di selezione dei progetti.