Via libera di Bruxelles alle garanzie SACE 2023

|Novità|21 dicembre 2022

Garanzie SACE - Photo credit: Foto di ds_30 da PixabayLa Commissione europea ha autorizzato il rifinanziamento, il potenziamento e la proroga per tutto il 2023 delle garanzie pubbliche concesse da SACE per facilitare la concessione di nuovi finanziamenti a favore delle imprese danneggiate dalle conseguenze della guerra in Ucraina e dal caro bollette.

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L'ok della Commissione, arrivato il 20 dicembre, riguarda il rifinanziamento delle garanzie SACE fino a un massimo di 23 miliardi di euro, la proroga della loro operatività fino al 31 dicembre 2023 e ulteriori modifiche al regime di aiuto da 10 miliardi che era stato stato autorizzato da Bruxelles nel luglio scorso.

Come funzionano le garanzie SACE 2022?

La misura è rivolta alle imprese con sede in Italia di tutte le dimensioni e operative in tutti i settori, ad eccezione di quello finanziario, e ha l'obiettivo di sostenere le esigenze di liquidità collegate all'impatto economico della crisi russo-ucraina.

Le garanzie sono concesse da SACE in favore di banche, istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e altri soggetti abilitati all’esercizio del credito in Italia, a fronte della concessione di nuovi prestiti, leasing finanziari, e prodotti di factoring pro solvendo, finalizzati a sostenere le importazioni verso l’Italia di materie prime o fattori di produzione la cui catena di approvvigionamento sia stata interrotta o abbia subìto rincari per effetto della crisi attuale.

La garanzia copre rispettivamente:

  • fino al 90% dell’importo del finanziamento per le imprese con non più di 5.000 dipendenti in Italia e valore del fatturato fino a 1,5 miliardi di euro e per quelle ad alto consumo energetico che gestiscono stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale, come individuati con DPCM ai sensi dell’articolo 10, comma 1, del decreto-legge n. 21 del 2022;
  • fino all'80% dell’importo del finanziamento per le imprese con valore del fatturato superiore a 1,5 miliardi e fino a 5 miliardi di euro o con più di 5.000 dipendenti in Italia;
  • fino al 70% del finanziamento per le imprese con valore del fatturato superiore a 5 miliardi di euro.

L'importo che può essere coperto dalla garanzia statale, invece, non deve superare il maggiore tra i seguenti elementi:

  • il 15% del fatturato annuo totale medio degli ultimi tre esercizi conclusi come risultante dai relativi bilanci o dalle dichiarazioni fiscali (qualora l’impresa abbia iniziato la propria attività successivamente al 31 dicembre 2019, si fa riferimento al fatturato annuo totale medio degli esercizi effettivamente conclusi);
  • il 50% dei costi sostenuti per fonti energetiche nei 12 mesi precedenti il mese della richiesta di finanziamento inviata dall’impresa beneficiaria al soggetto finanziatore.

A luglio 2022 la misura è stata giudicata dalla Commissione coerente con il nuovo Quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato adottato il 23 marzo scorso, in quanto operativa fino al 31 dicembre 2022, relativa a finanziamenti di durata non superiore a 8 anni e con tassi di interesse annuali che rispettano i livelli minimi stabiliti nel Temporary framework. Inoltre, sono state previste misure di salvaguardia per garantire un nesso tra l'importo degli aiuti concessi alle imprese e l'entità della loro attività economica e che i vantaggi della misura siano trasferiti nella misura più ampia possibile ai beneficiari finali tramite gli intermediari finanziari.

Ok alle garanzie SACE 2023

Il 20 dicembre la Commissione europea ha accolto la richiesta italiana di dare seguito alle garanzie SACE fino al 31 dicembre 2023 con alcune importanti novità:

  • aumento del bilancio fino a 23 miliardi di euro,
  • introduzione di una misura che prevede aiuti di importo limitato fino a 7 milioni di euro per coprire i premi di garanzia a determinate condizioni;
  • possibilità, per le imprese a forte consumo di energia, di ottenere garanzie per coprire il fabbisogno di liquidità per un periodo massimo di 12 mesi per le piccole e medie imprese e di 6 mesi per le grandi imprese, a decorrere dalla concessione dell'aiuto e con la possibilità di utilizzare autocertificazioni;
  • possibilità di aumentare l'importo del prestito per rispondere alla necessità di fornire garanzie finanziarie per le attività di negoziazione sui mercati dell'energia, sulla base di autocertificazioni da parte dei beneficiari.

Per approfondire: Fondo garanzia PMI 2023: le novità in legge di Bilancio