
L’investimento previsto dal PNRR vale complessivamente 300 milioni di euro e finanzia l’avvio di circa 45 progetti per la produzione di veicoli elettrici e connessi per il rinnovo delle flotte del trasporto pubblico locale.
L’obiettivo è promuovere la trasformazione tecnologica della filiera di produzione degli autobus per sostituire i mezzi ormai datati con nuovi autobus elettrici e connessi, in grado di ridurre l'impatto ambientale del trasporto pubblico. Il mezzo utilizzato è quello dei contratti di sviluppo.
Contratti di sviluppo per produrre autobus elettrici
Dopo l’apertura (l’11 aprile) degli sportelli per accedere ai fondi PNRR per i contratti di sviluppo per le filiere industriali e per fotovoltaico e batterie, il 26 aprile si è aperto il primo bando PNRR per gli autobus elettrici, dedicato agli investimenti di importo superiore ai 20 milioni di euro.
La ratio che guida il legislatore è quella di utilizzare i contratti di sviluppo non solo per sostenere il sistema imprenditoriale in settori chiave ma per costruire una vera e propria filiera industriale.
Nello specifico l’agevolazione si inquadra nell’ambito dell’Investimento 5.3 della Missione 2 del PNRR e riguarda investimenti relativi a:
- ottimizzazione e produzione di sistemi di trazione elettrica;
- sviluppo e produzione di nuove architetture di autobus, nell’ottica della migrazione verso sistemi di alimentazione elettrici, dell’alleggerimento dei veicoli, della digitalizzazione dei veicoli e dei loro componenti;
- creazione e/o ottimizzazione di filiere industriali per la produzione di componentistica per autoveicoli per il trasporto pubblico e lo sviluppo e l’industrializzazione di nuove tecnologie IoT applicate al trasporto pubblico, di sensori e sistemi digitali, anche integrati nei singoli componenti del veicolo, per il monitoraggio continuo e la manutenzione predittiva, la guida assistita, la gestione delle flotte, la sicurezza dei trasporti, il dialogo bus-terra;
- sviluppo, standardizzazione e industrializzazione di sistemi di ricarica, nonché lo sviluppo di tecnologie finalizzate alla produzione di sistemi per la “smart charging” di autobus elettrici.
Qualora tramite i contratti di sviluppo non si riuscisse ad assorbire i 300 milioni messi a disposizione dal Recovery Plan per migliorare la filiera di produzione degli autobus e virare verso l’elettrico, il Ministero potrà ricorrere ad altre misure agevolative.
Chi può partecipare al bando contratti di sviluppo per la filiera degli autobus elettrici?
In base alla disciplina dei Contratti di sviluppo, i programmi di investimento possono essere presentati da una sola impresa, purché presenti forti elementi di integrazione con la filiera di appartenenza e sia in grado di produrre positivi effetti, in termini di sviluppo e rafforzamento, anche sugli altri attori della stessa. O possono essere presentati da parte di più imprese operanti nella filiera di riferimento, a condizione che i singoli progetti risultino strettamente connessi e funzionali alla nascita, allo sviluppo o al rafforzamento della filiera medesima.
In cosa consistono le agevolazioni?
Nel caso del bando che si è aperto il 26 aprile i costi ammissibili degli investimenti al centro del programma di sviluppo non devono essere inferiori ai 20 milioni di euro. Le tipologia di agevolazioni attivabili sono: contributo a fondo perduto in conto impianti, contributo a fondo perduto alla spesa, finanziamento agevolato e contributo in conto interessi.
L’entità degli incentivi varia in base a una serie di fattori come la tipologia di progetto, la localizzazione dell’iniziativa e le dimensioni dell’azienda.
Come in quasi tutti i bandi PNRR anche nel caso dell’investimento da 300 milioni per gli autobus elettrici il 40% delle risorse è riservato a progetti realizzati nelle Regioni del Mezzogiorno. Inoltre - come per i contratti di sviluppo PNRR per filiere strategiche, batterie e rinnovabili - le imprese dovranno rispettare la clausola europea DNSH - do no significant harm.
Quali sono le tempistiche?
Lo sportello per la presentazione delle domande si è aperto alle 12 del 26 aprile e i programmi devono garantire l’attivazione della produzione di autobus o delle relative componenti entro il 30 giugno 2026.
Possono essere finanziati anche progetti in essere relativi a domande presentate sulla base del Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile.
Il secondo bando autobus elettrici: domande dal 25 luglio
Dopo lo sportello dedicato agli investimenti di valore superiore a 20 milioni di euro, aperto il 26 aprile, il Ministero dello Sviluppo Economico ha lanciato un nuovo bando per incentivare lo sviluppo della filiera dei bus elettrici.
Per agevolare gli investimenti di piccole e medie imprese della componentistica la nuova linea di intervento riserva 80 milioni dei 300 totali stanziati dal PNRR.
Dal 25 luglio le imprese potranno presentare richiesta di contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per realizzare investimenti produttivi, compresi tra 1 milione e 20 milioni di euro, sempre attraverso lo strumento dei contratti di sviluppo.
Alla produzione e assemblaggio di mezzi di autobus elettrici e connessi digitalmente potranno inoltre essere associati anche progetti per la ricerca e sperimentazione industriale e per la formazione del personale.
Con l’avvio del secondo bando viene attivato tutto il pacchetto di interventi previsto dal PNRR per facilitare la creazione e lo sviluppo in Italia di una industria autonoma di produttori di mezzi di trasporto sostenibili, che dalla componentistica all'assemblaggio sia in grado di intercettare la domanda proveniente dal mercato.