Incentivi, crediti d'imposta e semplificazioni contro il caro bollette: cosa prevede il decreto Energia

|Novità|02 marzo 2022

Decreto energia - Foto di Venu Gopal da PexelsApproda in Gazzetta ufficiale il decreto anti caro-bollette del 1° marzo, che oltre a misure per contenere i costi di luce e gas, prevede semplificazioni per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali.

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Sotto il cappello del decreto Energia sono previste una serie di misure: da un lato, aiuti emergenziali per calmierare i costi delle bollette nel breve termine, dall’altro misure prospettiche, come l’aumento della produzione nazionale di gas e semplificazioni per le energie rinnovabili. 

Questo, almeno, è il quadro tracciato dal Consiglio dei ministri il 18 febbraio, che ha portato all'approvazione di due decreti legge:

  • uno per "Misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia e sull’elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili": il decreto n. 13 del 25 febbraio 2022, pubblicato il 25 febbraio in Gazzetta ufficiale; 
  • un altro dedicato a "Misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali", il decreto n. 17 del 1° marzo 2022 pubblicato il 2 marzo in Gazzetta ufficiale.

Nel frattempo la guerra in Ucraina e la necessità di diversificare in fretta le forniture di gas potrebbero cambiare la roadmap energetica italiana.

“Potrebbe essere necessaria la riapertura delle centrali a carbone, per colmare eventuali” carenze energetiche nell’immediato, ha annunciato il premier nell’informativa urgente alla Camera sui fatti in Ucraina. “Il Governo è pronto a intervenire per calmierare ulteriormente il prezzo dell’energia, ove questo fosse necessario”. 

Incentivi e crediti d'imposta contro il caro bollette

Il decreto n. 17 del 1° marzo 2022 rappresenta il più corposo tassello del cosiddetto decreto Energia. Il provvedimento proroga innanzitutto la validità delle misure già in essere, vale a dire:

  • l’azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW, nonché alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico,
  • la riduzione dell’Iva al 5% e degli oneri generali per il settore gas,
  • il rafforzamento del bonus sociale per le famiglie con ISEE di circa 8.000 euro o di 20.000 nel caso di famiglie numerose,
  • il credito d’imposta per le imprese energivore.

A queste si aggiunge un nuovo contributo straordinario sotto forma di credito di imposta per le imprese gasivore.

Ma non sono le uniche misure previste dal decreto legge dedicato a 'Misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali'.

Per tendere una mano alle aziende in difficoltà per via dell'aumento delle bollette il decreto prevede anche l’estensione delle garanzie pubbliche per sostenere l'esigenza di liquidità delle imprese di fronte all'aumento dei prezzi dell'energia e un credito d’imposta per le imprese del Mezzogiorno che effettuano investimenti per migliorare l’efficienza energetica con nuovi impianti green

Tra le azioni che agiscono in prospettiva il decreto anti-rincari include un programma di accelerazione delle energie rinnovabili, con un faro puntato in particolare sul fotovoltaico. Previsto un intervento di semplificazione per l’installazione di pannelli sui tetti di edifici pubblici e privati e in aree agricole e industriali.

Nel capitolo semplificazioni rientrano anche: la definizione di un modello unico per piccole installazioni (tra 50 e 200 kilowatt), semplificazioni per il geotermico, l’agrivoltaico e gli impianti offshore.

Le misure per aumentare la disponibilità di gas

Sempre nell'ambito del decreto n. 17 del 1° marzo 2022 è previsto l’incremento della produzione nazionale di gas allo scopo di diminuire il rapporto importazione/produzione da utilizzarsi a costo equo per imprese e PMI.

“Gli stoccaggi italiani si trovano in una situazione migliore di altri partner europei per la qualità delle infrastrutture”, ha sottolineato Draghi nel corso dell'informativa a Montecitorio sulla guerra in Ucraina del 25 febbraio. “Ma serve migliorare la capacità degli stoccaggi”, per questo “il Governo è attivo contro la crisi energetica per garantire una maggiore flessibilità dei consumi di gas e forniture alternative”. 

Nel frattempo, il 27 febbraio, il Ministero della Transizione ecologica ha dichiarato lo stato di preallarme, condizione che consente alle autorità  di svolgere un monitoraggio costante della situazione energetica nazionale. 

La mutata situazione geopolitica ha indotto inoltre il Governo ad approvare, con il decreto legge n. 16 del 28 febbraio 2022, "Disposizioni per l’adozione di misure preventive necessarie alla sicurezza del sistema nazionale del gas naturale".

Tra le misure urgenti per fronteggiare la questione Ucraina il decreto autorizza l’anticipo, anche a scopo preventivo, dell’adozione delle misure di aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza.

La norma rende immediatamente attuabile, se fosse necessario, la riduzione del consumo di gas delle centrali elettriche oggi attive, attraverso la massimizzazione della produzione da altre fonti e fermo restando il contributo delle energie rinnovabili. Per rendere concretamente operative le misure, si affida una serie di compiti a Terna S.p.A., in qualità di gestore della rete di trasmissione nazionale. 

Nel frattempo la macchina diplomatica si è attivata per aprire nuovi rubinetti del gas. Come dichiarato dal premier Draghi il 1° marzo al Senato  nelle sue comunicazioni sugli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina, "le opzioni al vaglio, perfettamente compatibili con i nostri obiettivi climatici, riguardano prima di tutto l’incremento di importazioni di gas da altre fornitori – come l’Algeria o l’Azerbaijan; un maggiore utilizzo dei terminali di gas naturale liquido a disposizione; eventuali incrementi temporanei nella produzione termoelettrica a carbone o petrolio, che non prevedrebbero comunque l’apertura di nuovi impianti". 

Consulta il decreto n. 17 del 1 marzo 2022, pubblicato il 2 marzo 2022 in Gazzetta ufficiale

Le misure per l'elettricità prodotta da fonti rinnovabili

Il decreto n. 13 del 25 febbraio 2022, pubblicato il 25 febbraio in Gazzetta ufficiale, prevede invece interventi mirati sull’elettricità prodotta da impianti a fonti rinnovabili.

In particolare, dal 1° febbraio al 31 dicembre 2022, è applicato un meccanismo di compensazione a due vie sul prezzo dell’energia per l’elettricità immessa in rete da impianti fotovoltaici di potenza superiore a 20 kW che beneficiano di premi fissi derivanti dal meccanismo del Conto Energia, non dipendenti dai prezzi di mercato e per gli impianti di potenza superiore a 20 kW alimentati da fonte solare, idroelettrica, geotermoelettrica ed eolica che non accedono a meccanismi di incentivazione, entrati in esercizio in data antecedente al 1° gennaio 2010.

Entro trenta giorni dal 26 febbraio, data di entrata in vigore del decreto, l’ARERA disciplinerà le modalità con le quali è data attuazione alle disposizioni di cui sopra, nonché le modalità con le quali i proventi sono versati in un apposito fondo istituito presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali e portati a riduzione del fabbisogno a copertura degli oneri generali afferenti al sistema elettrico.

Consulta il decreto n. 13 del 25 febbraio 2022, pubblicato il 25 febbraio in Gazzetta ufficiale