In base alla prima relazione annuale sul Dispositivo per la ripresa e la resilienza, lo strumento chiave del piano per la ripresa dal Covid NextGenerationEU, le risorse erogate finora ammontano a 56,6 miliardi di euro e consistono nei prefinanziamenti a 21 dei 22 PNRR approvati.
Recovery Plan: c'è l'ok preliminare alla prima rata da 21 miliardi per l'Italia
In tutto i Recovery Plan che hanno ottenuto il via libera di Bruxelles valgono 445 miliardi di euro, di cui 291 miliardi in sovvenzioni e 154 miliardi in prestiti.
Oltre alle richieste di prefinanziamento, presentate da 21 paesi e già saldate dalla Commissione, finora sono state presentate domande di pagamento da parte di cinque Stati membri. Tra questi, la Spagna, che ha ottenuto l'erogazione di 10 miliardi a dicembre, e Italia e Grecia, che hanno ricevuto il 28 febbraio il parere preliminare positivo della Commissione e attendono l'ok dell'Economic and Financial Committee (EFC), il Comito economico finanziario. Non appena ci sarà l'approvazione anche degli Stati membri, l'Italia riceverà 21 miliardi di euro e la Grecia 3,6 miliardi.
Nel corso del 2022, secondo le stime della Commissione, verranno inoltrate più di 30 ulteriori domande di pagamento.
Cosa prevede il PNRR dell'Italia
Illustrato in conferenza stampa dal ministro dell'economia e delle Finanze Daniele Franco, il 28 aprile, in una dichiarazione congiunta con gli omologhi francese e tedesco, Bruno Le Maire e Olaf Scholz, e con la ministra spagnola degli Affari Economici e della Trasformazione Digitale, Nadia Calviño, il Piano nazionale di ripresa e resilienza dell'Italia è stato inviato alla Commissione il 1° maggio 2021. Il via libera della Commissione è arrivato invece il 22 giugno.
Attraverso i 191,5 miliardi assegnati all'Italia a titolo del Recovery and resilience facility - di cui 68,9 milioni in forma di sovvenzioni e 122,6 miliardi in prestiti - e i circa 30,6 miliardi del Fondo complementare, il Recovery Plan italiano dovrà perseguire i tre obiettivi chiave di Next Generation EU: il superamento della crisi generata dal Covid, lo sviluppo di un'economia più dinamica, competitiva, avanzata a livello tecnologico e inclusiva, la transizione verde e digitale.
Oltre ai target collegati alla transizione green e digitale, il Recovery italiano punta a tre obiettivi trasversali a tutte le sei missioni del Piano - riduzione dei divari territoriali tra Nord e Sud del Paese, parità di genere e inclusione dei giovani – e accompagna gli investimenti con “ambiziose riforme strutturali”, tra cui quelle della PA, della giustizia e degli appalti pubblici.
L'Italia è stata fra i primi paesi a ricevere un prefinanziamento nell'ambito del Dispositivo per la ripresa e la resilienza, il 13 agosto, dopo Belgio, Lussemburgo, Portogallo (che hanno ricevuto la prima quota il 3 agosto) e Grecia (10 agosto). Al prefinanziamento iniziale, del valore di 24,9 miliardi, cioè il 13% delle risorse del PNRR, dovrebbe fare seguito entro un mese, con il via libera del Comitato economico e finanziario, il primo esborso collegato al rispetto dei 51 target quantitativi e qualitativi previsti per il 2021, per un importo di ulteriori 21 miliardi.
Cosa prevede il Recovery Plan di Draghi: mission, progetti e riforme
Gli altri Recovery Plan presentati alla Commissione
Finora Bruxelles ha ricevuto:
- il 22 aprile 2021 il PNRR del Portogallo, che è stato approvato il 16 giugno e vale 16,6 miliardi di euro, di cui 13,9 miliardi in sovvenzioni e 2,7 miliardi in prestiti;
- il 28 aprile 2021 il PNRR della Germania, che è stato approvato il 22 giugno e vale 27,9 miliardi di euro, di cui 25,6 miliardi in grants a titolo del RRF;
- il 28 aprile 2021 il PNRR della Grecia, che è stato approvato il 17 giugno ed è finanziato con 30,5 miliardi, di cui 17,8 miliardi in sovvenzioni e 12,7 miliardi in forma di prestiti,
- il 29 aprile 2021 il PNRR della Francia, che è stato approvato il 23 giugno ed è alimentato con grants del Recovery per un valore di 39,4 miliardi,
- il 29 aprile 2021 il PNRR della Slovacchia, che è stato approvato il 21 giugno e si basa su sovvenzioni del RRF per un importo di 6,3 miliardi,
- il 30 aprile 2021 il PNRR della Danimarca, che è stato approvato il 17 giugno e si basa su grants per 1,5 miliardi,
- il 30 aprile 2021 il PNRR della Spagna, che è stato approvato il 16 giugno e si basa su sovvenzioni per 69,5 miliardi a titolo del Recovery,
- il 30 aprile 2021 il PNRR della Lettonia, che è stato approvato il 22 giugno e prevede sovvenzioni RRF per 1,8 miliardi,
- il 30 aprile 2021 il PNRR del Lussemburgo, che è stato approvato il 18 giugno e beneficia di grants per 93 milioni di euro,
- il 1° maggio 2021 il PNRR del Belgio, che è stato approvato il 23 giugno e prevede sovvenzioni per 5,9 miliardi,
- il 1° maggio 2021 il PNRR dell'Austria, che è stato approvato il 21 giugno ed è alimentato da 3,5 miliardi di sovvenzioni a titolo del RRF,
- il 1° maggio 2021 il PNRR della Slovenia, che è stato approvato il 1° luglio e si basa su un sostegno a titolo del RRF di 2,5 miliardi, di cui 1,8 miliardi in forma di sovvenzioni e 705 milioni in forma di prestiti,
- il 3 maggio 2021 il PNRR della Polonia, che si basa su 23,9 miliardi di sovvenzioni e 12,1 miliardi di prestiti a titolo del Recovery and resilience facility (non ancora approvato)
- il 12 maggio il PNRR dell'Ungheria, che ha richiesto al RRF grants per 7,2 miliardi (non ancora approvato)
- il 15 maggio 2021 il PNRR della Croazia, approvato l'8 luglio e alimentato con 6,4 miliardi di sovvenzioni a titolo del Recovery,
- il 15 maggio 2021 il PNRR della Lituania, che è stato approvato il 2 luglio e si basa su grants per 2,2 miliardi,
- il 17 maggio 2021 il PNRR di Cipro, che è stato approvato l'8 luglio e prevede sovvenzioni per un miliardo di euro e prestiti per 227 milioni,
- il 27 maggio 2021 il PNRR della Finlandia, che è stato approvato il 21 ottobre e prevede grants per 2,1 miliardi,
- il 28 maggio 2021 il PNRR dell'Irlanda, che è stato approvato il 16 luglio e si basa su quasi un miliardo in sovvenzioni a titolo del RRF,
- il 28 maggio il PNRR della Svezia, alimentato dal Recovery and Resilience Facility con 3,2 miliardi di sovvenzioni (non ancora approvato)
- il 31 maggio 2021 il PNRR della Romania, che è stato approvato il 27 settembre e si basa su sovvenzioni per 14,3 miliardi e 15 miliardi di prestiti,
- il 2 giugno 2021 il PNRR della Repubblica Ceca, che è stato approvato il 19 luglio e si basa su grants per un totale di 7 miliardi,
- il 18 giugno 2021 il PNRR dell'Estonia, che è stato approvato il 4 ottobre e si basa su sovvenzioni per 969,3 milioni di euro,
- il 13 luglio 2021 il PNRR di Malta, che è stato approvato il 16 settembre e si basa su sovvenzioni per 316,4 milioni,
- il 15 ottobre 2021 il PNRR della Bulgaria, che ha richiesto 6,6 miliardi in grants (non ancora approvato).
I Piani nazionali di ripresa e resilienza (PNRR) sono valutati dalla Commissione nell'arco di due mesi dalla presentazione, sulla base degli undici criteri stabiliti nel regolamento del Recovery fund.
Questo sistema di rating permette di giudicare la corrispondenza tra gli investimenti e le riforme individuati nei Piani nazionali e le Raccomandazioni specifiche per paese del Semestre europeo, il contributo al rafforzamento del potenziale di crescita, della creazione di posti di lavoro e della resilienza economica, sociale e istituzionale del paese, all'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali e alle transizioni verde e digitale, cui deve essere dedicato rispettivamente, almeno il 37% e il 20% del budget totale.
Terminata la valutazione, la Commissione predispone per ciascuno Piano un atto legislativo con l'elenco degli interventi previsti e la relativa roadmap e la parola passa al Consiglio, che ha quattro settimane di tempo per approvare il Recovery Plan mediante una decisione di esecuzione.
Una volta ottenuto il via libera del Consiglio, la Commissione può procedere all'erogazione della quota a titolo di prefinanziamento, corrispondente al 13% della dotazione assegnata a ciascun paese.
In base alla prima relazione annuale sul Recovery and Resilience Facility, 21 Stati hanno chiesto e ottenuto il prefinanziamento, per un valore di 56,6 miliardi, cinque hanno presentato la prima domanda di pagamento intermedio e solo uno, la Spagna, ha già ottenuto il primo esborso.
Cosa serve per l'approvazione dei Recovery Plan
La prima relazione sullo stato di attuazione del Recovery and resilience facility
La relazione pubblicata il 1° marzo dall'Esecutivo UE fornisce un primo bilancio dell'attuazione del Recovery.
Anzitutto, tutti i PNRR approvati hanno superato l'obiettivo climatico del 37% stabilito dal regolamento del RRF, con una media del 40% delle risorse destinate a misure a sostegno della transizione verde e dell'azione climatica (pilastro 1), per un totale di 224,1 miliardi di euro. Anche l'obiettivo relativo alla spesa per la transizione digitale (pilastro 2) è stato superato, con un'incidenza del 26% a fronte del 20% richiesto dal regolamento, per un importo di 130 miliardi di euro.
Le misure che contribuiscono a una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva (pilastro 3) valgono invece circa 223 miliardi di euro, mentre quelle a sostegno della coesione sociale e territoriale (pilastro 4) ammontano a 193 miliardi. Infine, le misure a sostegno della salute e resilienza economica, sociale e istituzionale (pilastro 5) ammontano a 78 miliardi e quelle per la prossima generazione, l'infanzia e i giovani (pilastro 6) ammontano a 49 miliardi di euro.
"Il primo anno del Dispositivo per la ripresa e la resilienza può essere sintetizzato con la frase "finora tutto bene". Nei dodici mesi successivi all'istituzione del Dispositivo per la ripresa e la resilienza sono stati concordati 22 piani nazionali che hanno iniziato ad essere attuati sul campo. Gli ambiziosi obiettivi di finanziamento del dispositivo per la ripresa e la resilienza per gli obiettivi climatici e digitali sono stati ampiamente superati e i piani contengono oltre mille misure che contribuiscono a una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva", ha commentato il commissario per l'Economia Paolo Gentiloni. "Il prossimo anno - ha aggiunto - rappresenterà un banco di prova cruciale della nostra capacità collettiva di attuare gli investimenti e le riforme senza precedenti che sono stati concordati. Sono fiducioso del fatto che riusciremo a essere all'altezza di questa sfida e a cogliere questa opportunità unica."
Consulta la prima relazione annuale sull'attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza