Gli European Research and Innovation Days, in programma fino al 24 settembre, si aprono con la presentazione delle proposte dei 5 mission board - lanciati nel 2019 dalla Commissione UE - delle priorità di ricerca per il periodo 2021-2027: cambiamento climatico, cancro, oceani, città intelligenti, suolo e alimentazione.
> Horizon Europe - al via 5 board per definire le missioni di ricerca
Le ‘missioni’, che andranno a sostituire le ‘sfide sociali’ di Horizon 2020, sono programmate nell’ambito del II pilastro “Sfide globali e competitività industriale” di Horizon Europe, e hanno il compito di delineare le priorità di ricerca del programma.
Nel dettaglio le mission proposte per il prossimo settennato riguardano 5 aree tematiche:
- adattamento ai cambiamenti climatici, inclusa la trasformazione sociale;
- cancro;
- oceani sani, mari, acque costiere e interne;
- città intelligenti e clima;
- salute del suolo e cibo.
Gli esperti dei 5 mission board - individuati lo scorso anno dalla Commissione UE - hanno inaugurato gli European Research and Innovation Days, quest'anno in modalità virtuale a causa dell'emergenza coronavirus, presentando i report finali con le proposte per definire le priorità strategiche di ciascuna mission.
Ricordiamo che a giugno i 5 board avevano già presentato i report intermedi, mentre bisognerà attendere la fine dell'anno per conoscere le missioni selezionate dalla Commissione UE in vista del lancio di Horizon Europe nel 2021.
> Horizon Europe: ecco gli esperti che definiranno le mission
Cambiamento climatico, verso un'Europa resiliente
Resilienza, innovazione verde e adattamento sono i temi chiave al centro della mission 'A Climate Resilient Europe', che - in linea con gli obiettivi del Green deal europeo - intende preparare l'UE ad affrontare i cambiamenti climatici, in un'ottica di cooperazione con i cittadini, le comunità e le regioni.
La visione di un'Europa resiliente in ambito climatico interessa tre dimensioni: quella ambientale, quella socio-economica e quella politica. L'obiettivo della mission è stimolare l'innovazione in tutte e tre le dimensioni allo scopo di: rigenerare l'infrastruttura sociale, proteggere il benessere e la salute delle persone, tutelare la biodiversità e gli ecosistemi, ripensare la gestione delle risorse idriche, ravvivare i paesaggi rurali e i sistemi alimentari sostenibili.
Cancro, una missione possibile
La mission dedicata al cancro si concentra su vari aspetti della malattia, dalla prevenzione dei fattori di rischio al supporto dei pazienti, con particolare attenzione ai tumori meno conosciuti. L'obiettivo fissato per il 2030 è salvare 3 milioni di vite, attraverso una serie di interventi articolati su 5 aree: comprensione, prevenzione, diagnosi e trattamento, qualità della vita e accesso equo.
> Per approfondire: Horizon Europe, anticipazioni sulla mission per la ricerca sul cancro
Rigenerare oceani e mari entro il 2030
Inquinamento, cambiamento climatico, pesca e sfruttamento insostenibile delle risorse stanno mettendo in serio pericolo non solo gli ecosistemi acquatici, ma anche la capacità degli oceani e dei mari di regolare il clima della Terra. Per far fronte a queste sfide è prevista una mission ad hoc, il cui obiettivo è assicurare entro il 2030 il pieno recupero e la rigenerazione degli ecosistemi marini e di acqua dolce europei.
Per raggiungere questo scopo gli esperti propongono un approccio olistico (per mari, oceani, acque interne e coste) che tenga conto di 5 priorità: zero emissioni, decarbonizzazione, un'adeguata governance europea e internazionale, rigenerazione degli habitat degradati, sensibilizzazione dei cittadini.
Neutralità climatica delle città europee
In linea con gli obiettivi del Green deal europeo, questa mission intende sostenere la transizione di 100 città europee verso la neutralità climatica entro il 2030. Questi centri urbani diventeranno dei veri e propri innovation hub cui potranno fare riferimento tutte le altre città dell'UE.
Per affrontare la sfida della neutralità climatica, la mission propone un processo di governance multi-livello con l'introduzione del Climate City Contract, in cui enti pubblici e stakeholder definiranno gli obiettivi, gli impegni e la strategia da adottare per la transizione verso sistemi urbani green.
La salute del suolo
Entro il 2030 almeno il 75% dei terreni in ogni Stato membro dovrà essere in salute per il bene delle persone e della natura. Con questo obiettivo ben in mente la mission si concentra su una serie di interventi prioritari, tra cui: la riduzione del degrado e dell'inquinamento del suolo, la prevenzione dell'erosione e il miglioramento della qualità dei terreni.
"La salute del suolo può essere persa rapidamente, ma è lenta da ripristinare e il tempo per intervenire è già stato ritardato troppo a lungo. È tempo di agire. È nostra la responsabilità di garantire che le generazioni future ereditino terreni puliti, produttivi e resilienti", scrivono gli esperti del report.