Terzo settore: torna il bando per l’assegnazione dei beni confiscati

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|12 dicembre 2023Pulsante icona social per XPulsante icona social per LinkedInPulsante icona social per Facebook
Fino ai primi di marzo, gli enti del Terzo settore possono candidarsi per la gestione di un’ottantina di beni confiscati alla mafia, nei quali realizzare progetti di prevenzione, cura e riabilitazione in materia di dipendenze. Oltre alla concessione gratuita dell’immobile per 10 anni, il bando prevede anche un contributo a fondo perduto per lo start-up dei progetti migliori. Beni confiscati – nuove linee guida Anbsc accelerano assegnazione

L’avviso in questione è quello gestito dall'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità (ANBSC). Dopo una prima sperimentazione ormai tre anni fa, il Viminale e l’ANBSC hanno infatti deciso di procedere con una seconda edizione del bando che punta alla valorizzazione dei beni confiscati alla mafia a vantaggio della collettività, grazie alla loro assegnazione ad enti del Terzo settore.

Come funziona il bando per l’assegnazione dei beni confiscati alla mafia

L'Italia è stato il primo Paese al mondo a prevedere il riutilizzo sociale dei beni confiscati grazie alla Legge Rognoni La Torre. Tradizionalmente tali beni sono stati affidati per lo più ad amministrazioni statali e regionali o ad Enti locali. Nel 2020, invece, l’ANBSC ha deciso di ricorrere a un bando che, andando oltre a questa tradizionale platea dei beneficiari, ha voluto coinvolgere nella gestione anche gli organismi del Terzo settore.

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