Non si fermano i lavori sulla legge di bilancio che arriva oggi in Senato. Intanto emergono maggiori dettagli su Rinascita Urbana, il Piano da 1 miliardo del Governo per migliorare la qualità dell'abitare. Edifici, famiglie e piccoli comuni al centro degli interventi.
Rinascita Urbana è il nuovo piano del Governo per favorire il rilancio di interi quartieri delle nostre città, agendo contemporaneamente su tre fronti:
- Rigenerazione degli edifici;
- Sostegno alle famiglie in affitto;
- Cantieri nei piccoli comuni.
Si tratta di un piano che, con tutte le sue articolazioni, vale oltre 850 milioni di euro. Il provvedimento - noto anche come piano casa - anche il cofinanziamento delle Regioni e la possibilità dell'apporto di risorse private, come quelle di Cassa depositi e prestiti (CDP), e di fondi privati che si occupano dell’abitare. Il piano è cumulabile con le altre misure a favore della casa, come il sismabonus e l’ecobonus.
Gli interventi sugli edifici
Per quanto riguarda la rigenerazione degli edifici, il Piano intende agire su più fronti con l'obiettivo di:
- riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale;
- migliorare l’accessibilità e la sicurezza dei luoghi urbani;
- utilizzare e rigenerare gli spazi già costruiti rendendoli utili.
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A tal fine saranno promossi interventi come:
- Lo sviluppo di dotazioni urbane e di “servizi connessi all’abitare” come il primo soccorso, il medio e piccolo commercio, gli spazi collettivi e relazionali;
- La riconversione di immobili e spazi oggi inutilizzati pubblici e privati;
- La manutenzione straordinaria degli immobili;
- Il miglioramento sismico, la sostenibilità energetica e l’innovazione tecnologica con la trasformazione di edifici da tradizionali a intelligenti, fibra ottica e incremento della domotica;
- La creazione di co-house, spazi di socializzazione all’interno dei condomini, residenze temporanee destinate a studenti.
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Le misure a sostegno delle famiglie
Il Piano non riguarda solo gli interventi sugli immobili. La misura, infatti, affronta il tema dell’abitare in tutte le sue dimensioni, inclusa quella legata alle famiglie in affitto.
Una parte consistente del piano è pertanto destinata a finanziare il fondo di sostegno alla locazione, con l’obiettivo di agevolare l’accesso all’affitto per le famiglie in difficoltà. Le risorse arriveranno direttamente alle famiglie attraverso la definizione di graduatorie comunali aggiornate ogni tre mesi.
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I piccoli comuni
Considerando l’articolazione territoriale italiana, Rinascitaurbana attribuisce un’attenzione particolare anche i piccoli comuni. Su questo fronte, infatti, si prevede il rifinanziamento “Fondo Piccoli Comuni” e il miglioramento delle modalità di accesso, rendendo più veloce la realizzazione degli interventi già cantierabili.
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Il Piano prevede, inoltre, la proroga per sismabonus, ecobonus e cedolare secca.
Cosa sarà stabilito con decreto attuativo?
Una volta concluso l’iter di approvazione, per poter diventare pienamente operativo il Piano avrà bisogno di una serie di decreti attuativi che riguarderanno i seguenti aspetti:
- I termini, i contenuti, le modalità di presentazione delle proposte al MIT da parte di Regioni, Città metropolitane e i Comuni capoluoghi di provincia (oltre alla città di Aosta e ai Comuni con più di 60mila abitanti);
- L’entità massima del contributo riconoscibile, nonché i tempi e le relative modalità di erogazione, assicurando il finanziamento di almeno una proposta per ciascuna Regione di appartenenza del soggetto proponente;
- I criteri per la valutazione delle proposte, privilegiando in particolare: l’entità degli interventi riguardanti gli immobili di edilizia residenziale pubblica, il recupero e la valorizzazione dei beni culturali, l’azzeramento del consumo di nuovo suolo mediante interventi di recupero, riqualificazione e densificazione funzionale di aree già urbanizzate ovvero, qualora non edificate, comprese in tessuti urbanistici fortemente consolidati, l’attivazione di finanziamenti sia pubblici che privati, il coinvolgimento di operatori privati, anche del terzo settore, le misure e i modelli innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano;
- La nomina dei componenti della Commissione di valutazione.
I decreti dovranno essere adottati entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge.
Quanti soldi ci sono e come vi si accede?
Il budget di Rinascita urbana è pari a 853,81 milioni euro (in termini di competenza di cassa), ripartiti tra il 2020 e il 2033. In particolare la dotazione è suddivisa tra annualità, nel modo seguente:
- 12,18 milioni di euro per l’anno 2020;
- 27,25 milioni di euro per l’anno 2021;
- 74,07 milioni di euro per l’anno 2022;
- 93,87 milioni di euro per l’anno 2023;
- 94,42 milioni di euro per l’anno 2024;
- 95,04 milioni di euro per l’anno 2025;
- 93,29 milioni di euro per l’anno 2026;
- 47,15 milioni di euro per l’anno 2027;
- 48,36 milioni di euro per l’anno 2028;
- 53,04 milioni di euro per l’anno 2029;
- 54,60 milioni di euro per l’anno 2030;
- 54,64 milioni di euro per gli anni 2031 e 2032;
- 51,28 milioni di euro per l’anno 2033.
I fondi saranno resi disponibili tramite un bando emanato dal MIT.
L’ambito d’intervento del Piano sarà definito dai comuni con situazioni di marginalità economica e sociale importanti, degrado edilizio e carenza di servizi, oltre a spazi consistenti e inutilizzati da riqualificare.
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