Bilancio UE post 2020 - PE rinvia riforma PAC a dopo elezioni europee

|Novità|03 aprile 2019

Politica agricola comune - Foto di Couleur da PixabayLa commissione Agricoltura del Parlamento UE ha approvato i regolamenti sull'OCM e sui Piani strategici nell'ambito della PAC 2021-2027. I testi non arriveranno però in plenaria, rimandando il voto finale sulla riforma della Politica agricola comune al prossimo Europarlamento.

Bilancio UE post 2020 - De Castro, Parlamento non decidera' su riforma PAC

Non sarà quindi questo Parlamento a decidere il futuro della PAC nel Quadro finanziario pluriennale post 2020. Come spiegato dal vicepresidente della ComAgri Paolo De Castro, nonostante le numerose modifiche apportate per migliorare le proposte originarie del commissario all'Agricoltura Phil Hogan, gli eurodeputati rimangono scettici su molti aspetti della riforma e vogliono lasciare al Parlamento che emergerà dalle elezioni europee di maggio la possibilità di decidere se andare avanti con queste proposte o riaprire i dossier per negoziare misure più ambiziose.

La Proposta della Commissione per la PAC post 2020

Organizzazione comune dei mercati

Per quanto riguarda il regolamento OCM, tra gli emendamenti approvati dalla commissione Agricoltura rientra la proposta di estendere a tutti i settori il sistema di gestione dell'offerta attualmente previsto per i produttori di latte e di allargare a tutti i prodotti che beneficiano dell'indicazione geografica protetta o della denominazione di origine protetta le norme che oggi consentono di limitare l'offerta di formaggi, prosciutti e vini DOP e IGP.

Per migliorare la trasparenza del mercato ed essere meglio preparati a gestire potenziali crisi, gli eurodeputati suggeriscono di istituire un unico osservatorio UE che si concentrerebbe su un'ampia gamma di settori agricoli, compresi cereali, zucchero, olio d'oliva, frutta e verdura, vino, latte e carne. L'osservatorio dovrebbe raccogliere dati statistici sulla produzione, l'offerta, i prezzi, i profitti, le importazioni e le esportazioni e prevedere un sistema di allerta precoce rispetto ai turbamenti del mercato.

La ComAgri vorrebbe inoltre ampliare la rete di sicurezza consentendo l'intervento pubblico, in presenza di cali significativi dei prezzi, per nuovi prodotti, come lo zucchero bianco, la carne ovina e suina e il pollo. Quanto al settore vitivinicolo, gli eurodeputati vorrebbero prorogare le autorizzazioni degli impianti fino al 2050 e inserire informazioni nutrizionali, o almeno i valori energetici, nell'etichettatura dei vini.

Nonostante gli agricoltori stiano affrontando significativi problemi di reddito legati alla volatilità dei prezzi e alla concentrazione a valle, la Commissione UE si è limitata a proporre solo una riforma amministrativa molto limitata, ha commentato il relatore Eric Andrieu (S&D). L'obiettivo della relazione del PE è creare meccanismi efficaci per prevenire e gestire meglio le crisi agricole, rispondere efficacemente alla volatilità dei prezzi e fare in modo che gli agricoltori possano beneficiare di un reddito più equo e stabile, che consentirebbe loro di investire maggiormente nella transizione ecologica che i consumatori stanno chiedendo, ha aggiunto.

Piani strategici della PAC

Tante le modifiche anche al regolamento sui Piani strategici della Politica agricola comune, che contiene le nuove norme in materia di pagamenti diretti e sviluppo rurale.

Gli eurodeputati hanno previsto un tetto agli aiuti sopra i 100mila euro per i pagamenti diretti annuali agli agricoltori, con la possibilità per le piccole imprese di detrarre il 50% degli stipendi legati all'agricoltura dall'importo totale prima della riduzione. Almeno il 5% dei pagamenti diretti nazionali dovrebbe andare ai piccoli e medi agricoltori attraverso, mentre almeno il 2% dei bilanci dovrebbe essere destinato ai giovani agricoltori, oltre al sostegno dei finanziamenti dei PSR. I fondi di sviluppo rurale dovrebbero inoltre sostenere azioni specifiche volte a promuovere una maggiore inclusione delle donne nelle economie rurali.

In tema di convergenza degli aiuti, la ComAgri ha proposto di portare i pagamenti per ettaro a favore di tutti gli agricoltori dell'UE almeno al 75% delle sovvenzioni dirette medie entro il 2024 e al 100% entro il 2027. Il “new delivery model” proposto dal commissario Hogan e basato sui Piani strategici nazionali dovrebbe essere invece rinviato al 2022.

Almeno il 30% del bilancio dello sviluppo rurale dovrebbe inoltre essere destinato al finanziamento delle misure ambientali e climatiche e non meno del 20% della dotazione dei pagamenti diretti dovrebbe coprire gli ecosistemi, che secondo gli eurodeputati, oltre a sostenere l'ambiente, dovrebbero contribuire anche al benessere degli animali.

“L'architettura verde è stata rafforzata, ponendo un accento più forte su un approccio basato sugli incentivi ed è stata proposta una più equa distribuzione dei pagamenti per sostenere le PMI agricole", ha affermato la relatrice Esther Herranz García (PPE).

PAC post 2020: negoziato da rifare dopo le elezioni europee?

Prossimi passi

Entrambi i testi approvati dalla commissione Agricoltura non arriveranno in Aula. Dopo le elezioni europee del 23-26 maggio la Conferenza dei presidenti potrà decidere di portare il testo direttamente in plenaria o di rimandarlo in ComAgri per esaminare nuovamente la questione.

Alla futura riforma mancano ancora elementi politici che non sono patteggiabili, ha infatti spiegato De Castro. Il primo riguarda l’eliminazione del rischio di rinazionalizzazione della PAC collegato ai nuovi Piani strategici degli Stati membri, che secondo gli eurodeputati rischiano di generare distorsioni della concorrenza tra gli agricoltori dei diversi Paesi UE.

Il secondo è il pieno riconoscimento del ruolo delle Regioni, che secondo gli eurodeputati dovrebbero essere protagoniste della predisposizione e gestione dei Programmi di sviluppo rurale anche nella PAC 2021-2027. Vi è poi il tema dell’accelerazione eccessiva nel processo di convergenza del valore degli aiuti ai produttori, sia a livello nazionale che comunitario, che dovrebbe essere graduale per permettere agli agricoltori di adeguarsi a nuovi regimi.

Il pacchetto di norme sulla PAC post 2020 conta infine un altro tassello, il regolamento orizzontale su gestione finanziaria, audit e di controllo della Politica agricola comune. Il voto della ComAgri è atteso per l’8 aprile.

Bilancio UE post 2020 – se anche l'Italia mette in dubbio PAC e Coesione

Foto di Couleur da Pixabay