Toscana - Piombino, finanziamenti per PMI

|Novità|04 gennaio 2016

La Regione stanzia 8 milioni di euro per gli investimenti delle PMI nell'area di crisi di Piombino. Primo bando a marzo

Piombino - Author: morpholux / photo on flickr 

La Regione Toscana destina 8 milioni di euro per gli investimenti delle PMI nell'area di crisi di Piombino, come indicato dall'Accordo di programma sottoscritto nell'aprile 2014.

Accordo di programma Piombino

Siglato a maggio 2015 tra Regione Toscana, Ministeri dello Sviluppo economico, del Lavoro, delle Infrastrutture e Trasporti, dell'Ambiente e da Invitalia, l'Accordo di programma per il progetto di riconversione e riqualificazione industriale (PRRI) dell'area di crisi di Piombino intende costruire condizioni favorevoli all'insediamento di nuove attività economiche in grado di creare occupazione, non soltanto nell'area portuale, ma anche in altre zone, che potranno essere destinate a nuove attività imprenditoriali.

Per l’area di crisi - che comprende i Comuni di Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo e Suvereto - sono disponibili complessivamente 53,4 milioni di euro, di cui 20 milioni stanziati dal Governo e 33,4 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione.

A ottobre, con circolare MISE n. 75996-2015, è stato attivato il “Progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area di crisi complessa del Sistema locale del lavoro di Piombino”, con agevolazioni, concesse ai sensi della legge n. 181/1989, volte a promuovere la realizzazione di una o più iniziative imprenditoriali dirette a rafforzare e diversificare il tessuto produttivo dell'area.

Bando per le PMI

Aprirà a marzo e resterà attivo fino a giugno il bando destinato alle PMI dell'area di crisi di Piombino.

Con un fondo rotativo da 8 milioni di euro, a valere sul Programma attuativo regionale del Fondo aree sottoutilizzate (PAR FAS 2007-2013), la Regione Toscana intende sostenere la realizzazione di progetti d'investimento materiali ed immateriali da parte delle piccole e medie imprese.

Le risorse saranno concesse in forma di finanziamento a tasso zero o di prestito partecipativo. L'importo dell'investimento non potrà in alcun caso essere inferiore a 42mila euro e superiore a 1 milione di euro.

Il finanziamento a tasso zero potrà essere pari al 60% del programma di investimento previsto dalle aziende ammesse all'agevolazione. La durata del piano di rientro è di cinque anni nel caso di programmi d'investimento di importo complessivo non superiore a 300mila euro, elevata a otto anni per importi superiori.

Il prestito partecipativo a tasso zero, per un importo pari al 100% del valore dell'aumento di capitale sottoscritto e deliberato dall'assemblea dei soci, invece, dovrà essere pari al valore degli investimenti, e sarà uno strumento limitato alle società di capitali.