Riqualificazione del parco immobiliare e edifici a energia quasi zero: sono i temi della consultazione lanciata dai Ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente
STREPIN e PANZEB. Due sigle per indicare, rispettivamente, la Strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale e il Piano d’azione nazionale per l’incremento degli edifici a energia quasi zero. Due sigle al centro della consultazione pubblica, lanciata dal Ministero dello Sviluppo economico e dal Ministero dell'Ambiente, che resterà aperta fino al 4 dicembre 2015.
Le potenzialità di risparmio in gioco sono ampie: gli edifici sul territorio nazionale infatti, contando solo il settore residenziale, ammontano a più di 12 milioni, per un totale di oltre 31 milioni di abitazioni, e rappresentano circa il 40% del fabbisogno energetico del Paese. Si stima che oltre il 60% di questi siano in classe energetica G, quella cioè con i consumi più alti.
STREPIN
La URL non più disponibile, redatta ai sensi del decreto legislativo n. 102/2014, stima il risparmio di energia atteso al 2020 nel settore civile grazie alle misure di promozione dell’efficienza energetica già attivate. Valuta, inoltre, il potenziale di riduzione dei consumi ottenibile con il potenziamento dei meccanismi di supporto in un’ottica cost-effective.
Partendo dalla ricognizione del parco immobiliare nazionale, la strategia analizza le barriere tecniche, economiche e finanziarie che ostacolano la realizzazione degli interventi di efficienza energetica e passa in rassegna le misure di policy messe in campo per il superamento di tali ostacoli.
Il documento presenta una serie di proposte per migliorare l’efficacia degli strumenti esistenti e dei nuovi, partendo dalle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica: il Mise propone di mettere in atto “misure finalizzate a razionalizzare la spesa pubblica, eliminando le sovrapposizioni con gli interventi incentivati per mezzo di altri strumenti, nonché differenziando l’aliquota detraibile e le durate del rimborso in relazione all’effettivo risparmio energetico generato dall’intervento e, infine, introducendo costi specifici massimi per tecnologia”.
Quanto alla possibilità di introdurre nuovi strumenti, aggiuntivi o sostitutivi di quelli esistenti, il Ministero ritiene opportuno valutare l’introduzione di meccanismi di finanziamento per il settore civile con la formula di ecoprestito agevolato per interventi di riqualificazione energetica. Uno strumento di questo tipo potrebbe essere indirizzato alla promozione di interventi a edificio pieni o parziali, differenziando il tasso agevolato in base ai risultati stimati per l’intervento stesso.
Le strategie di implementazione di tali misure dovrebbero essere indirizzate prioritariamente verso quegli interventi che prevedono le ristrutturazioni importanti o a pieno edificio, nell’ottica di avvicinarsi al concetto di edificio a energia quasi zero, agendo sia sull’involucro edilizio che sugli impianti per ottimizzarne l’interazione. Tre obiettivi indicati nella strategia:
- raggiungere la massima efficienza in termini di risparmio energetico conseguito;
- ottenere la maggior efficacia in termini di massima valorizzazione delle risorse finanziarie disponibili;
- incrementare il numero di edifici ad energia quasi zero (NEZB)
Il documento riporta, infine, una stima del risparmio di energia atteso al 2020 nel settore civile.
La consultazione pubblica, rivolta a operatori e associazioni di categoria, intende raccogliere pareri circa l'attuazione, l'integrazione e l'ampliamento di tali proposte, così da incrementare il risparmio atteso al 2020.
PANZEB
Il URL non più disponibile chiarisce il significato di NZEB (Near Zero Energy Building) e ne valuta le prestazioni energetiche nelle differenti tipologie d’uso e zone climatiche.
Un obiettivo, quello degli edifici a energia quasi zero, fissato dalla direttiva europea 2010/31 sulla prestazione energetica nell’edilizia, o direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive). Direttiva che prevede che gli Stati membri provvedano, entro il 31 dicembre 2020, a far sì che tutti gli edifici di nuova costruzione siano a energia quasi zero e che, a partire dal 31 dicembre 2018, gli edifici di nuova costruzione occupati da enti pubblici e di proprietà di questi ultimi siano edifici a energia quasi zero.
In vista di tale obbligo, il PANZEB fornisce una stima dei sovra-costi necessari per la realizzazione di nuovi edifici di questo tipo, o per la trasformazione in NZEB degli edifici esistenti, tracciando gli orientamenti e le linee di sviluppo nazionali per incrementare il loro numero tramite le misure di regolazione e di incentivazione disponibili. Punti su cui sono chiamati ad esprimersi gli stakeholder attraverso la consultazione pubblica.