Costituito da 25 articoli, 23 pagine e 10 punti, il maxi-emendamento alla Legge di stabilità è stato presentato ieri dal Governo. I lavori della commissione Bilancio del Senato sono cominciati in serata e proseguiti fino a poco prima di mezzanotte. L'obiettivo è di approvare il testo entro oggi per poi procedere al voto. Il provvedimento replica, sostanzialmente, le misure previste dalla lettera di Berlusconi inviata nei giorni scorsi all'UE, senza scossoni sui licenziamenti e le pensioni.
Di seguito le principali novità introdotte.
Sul tema pensioni e lavoro il maxi-emendamento sancisce che a partire dal 2026 si andrà in pensione di vecchiaia a 67 anni e non contiene modifiche all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori in materia di licenziamenti e all'articolo 8 della manovra.
Arrivano, inoltre, la mobilità per il settore del pubblico impiego - i dipendenti potranno essere posti in disponibilità con una indennità pari all'80% dello stipendio fino a 24 mesi - e il contratto di inserimento per le donne nelle aree territoriali in cui è più accentuata la differenza di genere nel tasso di disoccupazione.
Confermato anche il pacchetto lavoro che include gli sgravi contributivi sui contratti di apprendistato, le agevolazioni per il part time e il telelavoro, gli sgravi Irap sui contratti di produttività.
Si accelera la piena operatività del credito di imposta per nuovo lavoro stabile nel Mezzogiorno: la Conferenza Stato-Regioni sancisce l'intesa entro il termine di trenta giorni dalla trasmissione dello schema di decreto.
Per quanto riguarda le infrastrutture, il provvedimento prevede la defiscalizzazione su Irap e Iva per realizzare nuove autostrade. Conferma, inoltre, che le aree interessate alla realizzazione della Torino-Lione sono di «interesse strategico nazionale», per cui viene previsto il carcere per chi «si introduce abusivamente» o «ostacola l'accesso» alle persone autorizzate nei cantieri della Tav (arresto da tre mesi a un anno e ammenda).
Dal primo gennaio 2012, Anas spa trasferisce a Fintecna «tutte le partecipazioni detenute anche in società regionali», al valore netto contabile risultante al momento della cessione.