Sulla Gazzetta ufficiale sono state pubblicate una serie di ordinanze che apportano correzioni chirurgiche al Testo unico della ricostruzione privata, il grande lavoro di ricognizione delle ordinanze emanate dal 2016 con l'obiettivo di offrire un quadro chiaro e univoco sulle procedure che i privati devono seguire per ricostruire gli immobili danneggiati o distrutti. In occasione del 7° anniversario del terremoto nel Centro Italia, pubblichiamo una Guida al Testo unico della ricostruzione privata.
La pubblicazione delle ordinanze n. 133/2023, n. 136/2023, n. 139/2023 e n. 140/2023 sulla GURI del 22 e del 23 agosto 2023 arriva a distanza di circa otto mesi dall’approvazione del Testo unico ad opera dell’Ordinanza n. 130 del 15 dicembre 2022 che, come aveva spiegato l’allora Commissario al sisma Giovanni Legnini, “di fatto diventa l’unica fonte della disciplina relativa a tutti gli aspetti della ricostruzione privata, con l’obiettivo di dare certezza, leggibilità e stabilità regolatoria alle attività di ricostruzione in Centro Italia per i prossimi anni”.
Ecco dunque cosa prevede il Testo unico della ricostruzione privata, anche alla luce delle modifiche pubblicate recentemente in GURI.
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Come spiega la stessa relazione illustrativa che accompagna il documento, “il Testo unico della ricostruzione privata costituisce una sistemazione organica delle ordinanze commissariali vigenti, via via emanate dopo gli eventi sismici del 2016 e del 2017, con le innovazioni necessarie ad assicurare maggiore completezza, chiarezza, semplicità e stabilità del quadro regolatorio nel tempo”.
Nel corso degli anni, spiega infatti la relazione, si sono “stratificate disposizioni normative, motivate dalla necessità dell’aggiornamento, che hanno determinato correzioni e integrazioni, ripetizioni di discipline procedimentali, antinomie, criticità di comprensione in relazione alle necessità temporali poste dagli interventi (rilevazione dei danni, interventi di immediata esecuzione, danni lievi, danni gravi, delocalizzazioni temporanee...) e all'oggetto, ossia alla tipologia dell’intervento (edifici ad uso abitativo, produttivo, rurale, collabenti, di proprietà mista pubblico-privata, ubicati in aree di rischio idro-geomorfologico, in aggregati, soggetti a vincoli culturali e paesaggistici, già colpiti da precedenti eventi sismici...)”.