Anche quest'anno la Corte dei Conti europea torna ad analizzare i bilanci annuali delle Imprese comuni europee (Joint Undertaking, in inglese), quelle partnership pubblico-private finanziate dai fondi europei e da partner privati per sostenere ricerca, sviluppo e innovazione in aree come i chips, il supercalcolo o l’idrogeno, solo per citarne alcune. Il giudizio è complessivamente positivo, con qualche distinguo. Alcune criticità emergono in relazione ai contributi dei partner privati non sempre in linea con quelli previsti e nelle difficoltà nell’esecuzione della dotazione operativa.
È questa, in buona sostanza, la fotografia scatatta dalla Corte dei Conti UE sullo stato di salute delle 11 Joint Undertakings (JU) attualmente operanti, in un audit che ha analizzato i bilanci e il funzionamento di questi organismi per l’esercizio finanziario 2023. “Ancora una volta la Corte ha approvato i conti annuali delle Imprese comuni dell’UE, confermando un andamento positivo” ha dichiarato Ildikó Gáll-Pelcz, il Membro della Corte dei conti europea responsabile dell’audit. “Poiché le Imprese comuni contribuiscono alla competitività dell’Europa, con maggiori sforzi sarà possibile raggiungere un miglior rapporto fra costi e benefici”.
Come negli esercizi precede