
La sfida al centro del progetto di riforma della Coesione resta quella di affrontare ritardi e inefficienze nella gestione dei fondi strutturali europei e del Fondo sviluppo e coesione (FSC), in sinergia con le risorse del PNRR, mutuando dal Piano nazionale di ripresa e resilienza alcuni meccanismi e assicurando il coordinamento e la non sovrapposizione degli interventi previsti dai diversi documenti di programmazione.
Le scelte compiute finora, attraverso il decreto PNRR Ter prima e con il decreto Mezzogiorno poi, hanno delineato una tendenza all'accentramento della gestione delle risorse in capo al Dipartimento per le Politiche di Coesione e il Sud, funzionale anche alla realizzazione di quel meccanismo dei vasi comunicanti tra fondi europei e nazionali sostenuto da tempo dal ministro Raffaele Fitto.
L'ultimo step è stato l'inserimento del tema della Coesione tra le riforme del PNRR modificato (Riforma 1.9.