La risoluzione n. 44/E riguarda in particolare la fruizione del nuovo regime di trasformazione delle attività per imposte anticipate (DTA) in credito d’imposta, la misura nata per incentivare la cessione di crediti deteriorati accumulati dalle imprese in modo da sostenerne la liquidità necessaria a fronteggiare la crisi.
Le misure per il rafforzamento patrimoniale delle imprese

Tra le misure anti-Covid destinate alle imprese figura anche la nuova forma di trasformazione delle DTA (Deferred Tax Assets) in crediti d’imposta, introdotta dal decreto Cura Italia (dl 18-2020) e prorogata fino a fine 2021 dall’articolo 19 del Sostegni bis (dl 73-2021).
Data la complessità del tema e l'accavallamento con alcune discipline pregresse, due giorni fa l’Agenzia delle entrate è intervenuta sui DTA, fornendo chiarimenti sia per quanto riguarda l’ambito soggettivo della misura (specificando che spetta alle imprese di tutti i settori), che relativamente a quello oggettivo (chiarendo meglio cosa si intenda per “inadempimento”).
La trasformazione in crediti d’imposta delle DTA da cessione di crediti deteriorati
Anche se molto tecnico, il tema può interessare molte aziende andate in sofferenza per la crisi economica.