La Commissione europea ha dato il via libera a 20 dei 22 Piani strutturali di bilancio a medio termine presentati dagli Stati membri, tra cui il PSB dell'Italia. L'ok di Bruxelles arriva nell'ambito del primo pacchetto d'autunno del Semestre europeo dall'introduzione della nuova governance macroeconomica dell'Unione in vigore da aprile 2024, dopo la sospensione temporanea del Patto di stabilità.
Piano strutturale di bilancio: le riforme per l’estensione a 7 anni
Nell'ambito della nuova governance, i paesi UE sono infatti chiamati a presentare un Piano strutturale di bilancio a medio termine (PSB) contenente il quadro degli obiettivi di bilancio, delle riforme e degli investimenti previsti da ciascun paese, coerentemente con le priorità comuni e con le raccomandazioni specifiche per paese espresse nel quadro del Semestre europeo.
Il PSB indica in particolare la traiettoria per il risanamanento dei conti pubblici che gli Stati membri sono chiamati a compiere, articolata su un orizzonte temporale coincidente con la durata della legislatura nazionale (4 o 5 anni), ma estendibile a 7 anni a fronte di impegni di riforma ambiziosi.
Pacchetto d'autunno Semestre europeo: ok a PSB Italia e Legge di bilancio 2025
Nel caso dell'Italia, la Commissione ritiene che il PSB soddisfi le condizioni richieste dal nuovo Patto di stabilità, definisca un percorso di risanamento credibile e sostenibile, affinché il debito sia posto lungo una traiettoria discendente, e presenti requisiti che ne giustificano l'estensione a 7 anni. Insieme all'Italia, anche Finlandia, Francia, Spagna e Romania hanno chiesto e ottenuto l'allungamento a 7 anni.
Anche il Documento programmatico di bilancio (DPB) dell'Italia, alla base della manovra 2025, supera l'esame di Bruxelles, grazie al rispetto della raccomandazioni UE, in particolare relativamente al mantenimento della spesa netta - il nuovo indicatore unico per il monitoraggio della conformità alle regole di bilancio UE - entro i limiti previsti.
Più in generale, dei 22 Piani di medio termine presentati alla Commissione, 20 hanno ottenuto il via libera della Commissione. Oltre all'Italia, si tratta di Croazia, Cipro, Cechia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Irlanda, Grecia, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia. Restano fuori i Paesi Bassi, per cui la Commissione propone al Consiglio di raccomandare un percorso della spesa netta coerente con le informazioni tecniche trasmesse dalla Commissione a giugno, e l'Ungheria, il cui PSB è ancora al vaglio della Commissione.
Quanto alla valutazione dei Documenti programmatici di bilancio, la Commissione ne ha valutati 17, di cui quelli di Croazia, Francia, Grecia, Cipro, Lettonia, Slovenia, Slovacchia, oltre che dell'Italia, hanno rispettato le raccomandazioni sulla dinamica della spesa primaria netta, mentre gli altri paesi non le hanno rispettate, o solo parzialmente.
Gli elementi contenuti nel pacchetto d'autunno saranno ora discussi dal Consiglio e in sede di Eurogruppo. Una volta che il Consiglio avrà approvato i PSB, la Commissione verificherà che gli Stati membri rispettino i relativi impegni, anche tramite la presentazione di relazioni annuali sui progressi compiuti.
La seconda parte del pacchetto d'autunno del Semestre europeo, comprendente la strategia annuale per la crescita sostenibile, la raccomandazione per la zona euro, la relazione sul meccanismo di allerta e la proposta di relazione comune sull'occupazione, è attesa nelle prossime settimane.
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